Sette degli otto strumenti scientifici saranno attivati.
Dopo aver perso l'occasione di fare scienza durante il PJ2, "questa sarà la prima volta che opereremo alla massima capacità di Juno per studiare la struttura interna di Giove attraverso il suo campo di gravità", ha detto nel report Scott Bolton, ricercatore principale presso il Southwest Research Institute.
A restare spento sarà il Jovian Infrared Auroral Mapper (JIRAM), lo spettrometro nel vicino infrarosso destinato alla mappatura degli strati superiori dell'atmosfera di Giove, per completare un aggiornamento del software utilizzato nell'elaborazione dei dati scientifici.
Purtroppo Juno impiega ancora 53,4 giorni per compiere un'orbita completa attorno a Giove.
Dopo essere entrata in un'orbita provvisoria attorno al pianeta lo scorso 4 Luglio e aver ripetuto "il giro di boa" lo scorso 26 agosto, il 19 ottobre avrebbe dovuto eseguire la manovra "Period Reduction Maneuver" (PRM), destinata a ridurre il periodo di rivoluzione a 14 giorni. Il team, però, ha rinunciato all'operazione dopo aver rilevato un malfunzionamento in due valvole di controllo dell'elio (gas usato per pressurizzare il sistema di propulsione del veicolo).
"Abbiamo una navicella in ottima salute che sta eseguendo la sua ammirevole missione", ha detto Rick Nybakken, responsabile del progetto al Jet Propulsion Laboratory della NASA. "Quello che non vogliamo fare è aggiungere qualsiasi rischio inutile, quindi stiamo procedendo con attenzione".