Il ritratto di famiglia in apertura è stato ripreso il 21 giugno 2016 da 10,9 milioni di chilometri: le bande nuvolose di Giove iniziano ad essere appena visibili; Io, Europa, Ganimede e Callisto appaiono ancora solo dei punti luminosi. Ma man mano che il veicolo spaziale si avvicinerà al polo nord del pianeta, le immagini offriranno una prospettiva unica sul sistema gioviano.
Juno - grafico di avvicinamento con le distanze in scala logaritmica, la velocità assoluta rispetto a Giove e gli intervalli di tempo in cui la sonda attraversa le orbite dei vari satelliti gioviani, a partire dalle famiglie di piccoli satelliti esterni fino ai satelliti medicei o galileiani.
Crediti: Marco Di Lorenzo
Tutti gli strumenti, compresa la JunoCam, saranno riaccesi due giorni dopo aver raggiunto l'orbita.
In un precedente post potete trovare maggiori informazioni sulla fotocamera, sulle prossime foto ed il loro rilascio al pubblico.
"Questa immagine è l'inizio di qualcosa di grande", ha detto nel report Scott Bolton, ricercatore principale per la missione al Southwest Research Institute. "In futuro vedremo le aurore polari di Giove da una nuova prospettiva. Vedremo i movimenti delle bande di nuvole arancioni e bianche come non abbiamo mai fatto e anche la Grande Macchia Rossa".
L'11 giugno Juno ha iniziato a trasmettere e ricevere dati con la Terra ininterrottamente.
Il 20 giugno, lo scudo di protezione per micrometeoriti e polvere interstellare del motore principale è stato rimosso ed è stato attivato il software che controllerà l'importantissima fase di inserimento orbitale.
Il 28 giugno il sistema di propulsione verrà pressurizzato, mentre il giorno seguente tutta la strumentazione non essenziale per l'arrivo in orbita sarà spenta.
Buna fortuna Juno! Noi continuiamo a seguirti!