Grazie allo strumento SPHERE appena installato sul telescopio VLT, utilizzando un'ottica adattiva "estrema" in grado di fornire una risoluzione 3 volte migliore di quella del telescopio Hubble, all'ESO hanno rivelato per la prima volta una stella invecchiata che dà per così dire alla luce una nebulosa planetaria simile a una farfalla.
Grazie al VLT (Very Large Telescope) dell'ESO, un gruppo di astronomi, guidati da David Sobral, dell'Institute of Astrophysics and Space Sciences, della Faculty of Sciences dell'Università di Lisbona in Portogallo e del Leiden Observatory nei Paesi Bassi, ha scoperto la galassia più brillante del primo Universo. Al suo interno sono state identificate stelle di prima generazione, ossia gli oggetti massicci e brillanti che hanno prodotto i primi elementi pesanti della storia, finora solo previsti dalle teorie.
Questa colorata nube di gas, nota come RCW34, è una zona di formazione stellare ubicata nella costellazione australe della Vela. Questa immagine è stata ottenuta con lo strumento FORS installato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO nel Cile del nord.
Alcuni astronomi, utilizzando il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO, hanno catturato l'immagine finora più dettagliata della Nebulosa Medusa.
Usando lo strumento MUSE sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO, alcuni astronomi hanno prodotto la prima visione tridimensionale completa dei famosi Pilastri della Creazione nella Nebulosa Aquila, Messier 16. Le nuove immagini dimostrano come questi pilastri di polvere siano distribuiti nello spazio e svelano molti dettagli nuovi, tra cui un getto mai visto prima proveniente da una giovane stella.
Un suggestivo crepuscolo astronomico a Cerro Paranal, con in primo piano uno dei 4 edifici del VLT (per la precisione UT1/Antu) sulla destra, altri tre telescopi ausiliari (usati per indagini interferometriche VLTI) e, sullo sfondo, il centro della Via Lattea rischiarato dalla luce zodiacale.
La nebulosa Trifida del Sagittario, ben nota agli astrofili, fotografata in luce ultravioletta dal telescopio europeo VISTA in Cile.
Riferimenti: http://www.eso.org/public/italy/images/eso1504a/
L'immagine, ripresa al Very Large Telescope dell'ESO, ritrae il globulo cometario CG4 (zona di formazione stellare). Chiamato talvolta anche "la mano di dio" oppure paragonato a una bocca spalancata con le fauci, a me personalmente ricorda invece il famigerato "uovo di Alien" nell'atto di schiudersi... Si trova a circa 1300 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Poppa.
Nel sito ESO c'è anche un video che mostra l'oggetto nel cielo: http://www.eso.org/public/italy/videos/eso1503a/
Riferimenti: http://www.eso.org/public/italy/news/eso1503/
L'ufficio da cui si gode questa incredibile vista sulla Via Lattea si trova appena accanto la sala di controllo del VLT, in cima alla montagna di Paranal.
Fonte (e ulteriori dettagli):
http://www.eso.org/public/italy/images/potw1506a/
Utilizzando la potenza del Very Large Telescope Interferometer (VLTI), un team internazionale di astronomi è riuscito ad osservare la luce eso-zodiacale di 9 stelle vicine, ossia la luce stellare riflessa dalla polvere creata dalla collisione tra asteroidi e dall'evaporazione di comete. La stessa all'origine della luce zodiacale nel Sistema Solare.