I primi sei segmenti esagonali dello specchio principale del telescopio ELT (Extremely Large Telescope) dell'ESO sono stati fusi con successo dalla ditta tedesca SCHOTT nel proprio impianto di Magonza.
Un "sun pillar" al tramonto, di fronte alle strutture del nuovo planetario "supernova" dell'ESO, a Garching (Monaco).
Questa rappresentazione artistica mostra l'aspetto che potrebbe avere la fascia di polvere appena scoperta intorno alla stella più vicina al Sole, Proxima Centauri.
Questa è la migliore immagine di sempre della superficie e dell'atmosfera di una stella diversa dal Sole.
Il telescopio Yepun (UT4) del VLT (Very Large Telescope) dell'ESO è stato trasformato in un telescopio completamente adattivo ed ha ripreso la nebulosa planetaria IC 4406, rivelando strutture a guscio mai viste prima, insieme con i filamenti scuri (già noti) dovuti alla polvere che le hanno valso il nome popolare di Nebulosa Retina.
Osservata in un sistema triplo la stella con massa più piccola conosciuta, al limite per l'innesco delle reazioni nucleari. Si chiama EBLM J0555-57Ab, è grande quanto Saturno e la sua aspettativa di vita è 100 volte l'età dell'universo!
l VLT (Very Large Telescope) dell'ESO ha catturato questa magnifica vista della galassia a spirale barrata attiva M77.
La stazione MASCARA (Multi-site All-Sky CAmeRA in inglese) all'Osservatorio di La Silla dell'ESO in Cile ha visto la sua prima luce. E' destinata a studiare esopianeti attorno alle stelle più luminose.
La fusione del substrato grezzo dello specchio che servirà come secondario per l'ELT (Extremely Large Telescope) dell'ESO è stata completata dalla SCHOTT di Magonza, Germania. Lo specchio finito avrà un diametro di 4,2 metri e peserà 3,5 tonnellate. Sarà il più grande specchio secondario mai implementato per un telescopio e anche il più grande specchio convesso mai prodotto finora.
Sono i nomi di fantasia attribuiti a due nebulose in questa che è una delle più grandi immagini mai rilasciate dall'ESO.