Le aurore polari, protagoniste di spettacolari paesaggi notturni sulla Terra, sono continuamente monitorate e studiate dagli scienziati, così come quelle scoperte sui pianeti del nostro Sistema Solare.
Ora, sarà possibile ottenere molto di più e rilevare direttamente le aurore dei pianeti alieni extrasolari.
Le "voci" dell'aurora sono conosciute da decenni grazie alle testimonianze di coloro che vivono al Circolo Polare Artico.
I cori aurorali si presentano come dei fruscii a tonalità crescente e a frequenze diverse e possono essere paragonati ad una sorta di cinguettio di uno stormo di uccelli.
Tra l'8 e il 10 marzo scorso la Terra è stata investita da potenti eruzioni solari.
La quantità di energia che ci ha colpito, oltre a causare uno spettacolo notevole di aurore boreali, è stata decisamente rilevante.
La parte superiore della nostra atmosfera, si è riscaldata con dei picchi di emissione infrarossa, dovuta a ossido nitrico (monossido di azoto) ed anidride carbonica che hanno re-irradiato nello spazio gran parte della radiazione ricevuta.
5 giorni di osservazioni verso Saturno, circa 500 immagini.
Le riprese sono iniziate il 13 luglio quando la sonda Cassini si trovava ad una distanza di 2.716.678 chilometri da Saturno e le ultime immagini pubblicate sono del 17 luglio ad una distanza di 2.116.403 chilometri.