In attesa dell'approvazione da parte del team di missione per la prima perforazione, Curiosity vaga nel bacino di Yellowknife Bay scoprendo importanti indizi sulla presenza dell'acqua nella storia del cratere Gale: ogni nuovo dettaglio non fa altro che confermare un ambiente antico particolarmente bagnato.
E' un mondo di conglomerati, arenarie, siltiti, berries, ciottoli lucenti, rocce venate e fratturate che prova la presenza dell'acqua passata su Marte.
Continua lo studio sui meteoriti marziani. Ne avevamo parlato qui: "I meteoriti all'origine dell'acqua su Marte, come sulla Terra"
Ora, il team di ricerca dell'University of New Mexico's Institute of Meteoritics di Albuquerque, in collaborazione con altre Università e grazie ai finanziamenti della NASA, ha potuto approfondire le analisi di un importantissimo meteorite di piccole dimesioni, il primo scoperto, proveniente da Marte o dalla sua crosta, contenente un quantitivo d'acqua superiore a quello di altri meteoriti di origine marziana.
Un’incredibile somiglianza sembra legare i paesaggi terrestri a quelli di Titano, la grande luna di Saturno: dalle foto scattate dalla sonda della NASA Cassini, non è la prima volta che gli scienziati individuano forme e topografie che ricordano la nostra Terra.
Si è concluso ieri sera il meeting di apertura dell’AGU (American Geophysical Union) dedicato alla missione Mars Science Laboratory - Curiosity, trasmesso in diretta sul canale NASA tv ustream.
All’ordine del giorno, i tanto attesi risultati dell’analisi sul primo campione solido di terreno marziano sniffato dal Sample Analysis at Mars (SAM): sul Pianeta Rosso, Curiosity ha rilevato una chimica complessa e un accenno di composti organici.
In uno dei remoti laghi dell’Antartide, a circa 65 metri sotto la superficie ghiacciata, gli scienziati della NASA, del Desert Research Institute (DRI) di Reno (Nevada), dell’University of Illinois di Chicago e altre nove Istituzioni, hanno trovato un ambiente ricco di vita.
Dopo anni di incertezza e diffidenza, ora possiamo aggiungere anche Mercurio alla lista dei mondi ghiacciati: grazie ai dati rilevati dalla sonda MESSENGER della NASA, sono stati individuati e confermati depositi di ghiaccio d’acqua anche sul pianeta più vicino al Sole.
Un nuovo studio suggerisce che l'acqua liquida che una volta scorreva su Marte e quella presente sulla Terra hanno un'origine simile: i meteoriti, che colpivano i pianeti in fase di formazione.
Mentre Marte diventa sempre di più un ambiente quasi ospitale, lo studio di un team di ricercatori della University of Gothenburg in Svezia, in collaborazione con il Germany Aerospace Center (DLR) di Berlino, suggerisce che alcune zone del Pianeta Rosso potrebbero essere state modellate da acqua allo stato liquido in tempi recenti, li che potrebbe indicare condizioni più favorevoli alla vita.
Ieri sera si è tenuto un nuovo appuntamento online sul canale ustream della NASA per gli aggiornamenti sulla missione Curiosity.
La conferenza è iniziata precisando che il tema trattato non avrebbe riguardato i risultati del campione solido sniffato dal SAM ma analisi sui dati meteo.
Torniamo a parlare del Viking 2 lander con la famosissima immagine della nevicata marziana.
Siamo ad Utopia Planitia e diverse sono gli scatti che ritraggono un terreno ghiacciato vicino al lander: l’immagine in apertura è un mosaico delle foto scattate dalla Camera 2 durante il sol 961 della missione Viking 2, il 18 maggio 1979 alle 14.24 ora locale, Solar Longitude Ls 289 (Ls 270 = Solstizio d’inverno). La fotocamera sta guardando a sud sud-est.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.