All'inizio della settimana scorsa avevamo preannunciato la scelta di 10 siti sulla superficie dell'asteroide Ryugu, possibili candidati per l'atterraggio del rover europeo MASCOT il prossimo 3 Ottobre. Da allora ci sono stati importanti sviluppi perchè nei giorni seguenti si è svolta una riunione, al termine della quale il team congiunto ha reso pubbliche le scelte finali (quasi) definitive dei vari siti da esplorare sul posto, illustrati nella mappa seguente.
Mappa di Ryugu con i vari siti prescelti - Credit: JAXA/DLR/CNES
La scelta per il primo touch-down di Hayabusa2 è indicata come "L08" ed è praticamente sull'equatore; possibili siti di "back-up" sono L07 e M04, nelle immediate vicinanze. Invece per il rover europeo MASCOT la scelta finale è caduta sul nono sito candidato (MA-9), nell'emisfero meridionale, agli antipodi di dove si poseranno i due/tre mini-rover giapponesi MINERVA-II. Nelle prossime settimane, questi siti verranno esaminati in maggior dettaglio ed eventualmente confermati.
Sul sito dell'agenzia tedesca DLR si racconta come la scelta del luogo di atterraggio di MASCOT sia stata all'insegna della faciltà di accesso e dell'interesse scientifico e di come la zona adatta doveva essere "non troppo calda nè troppo freddao" e con "non troppi massi né troppi pochi". Non è stato un compito facile, "tuttavia, ora abbiamo deciso un sito di atterraggio quasi perfetto", afferma Ralf Jaumann del German Aerospace Center (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt; DLR), il principale investigatore di MASCOT e responsabile per l'esperimento fotografico MasCam del lander. Anche il Project Manager DLR Tra-Mi Ho è soddisfatto della scelta del sito di atterraggio: "Per il funzionamento del nostro lander, il sito di atterraggio scelto è stato tra i favoriti fin dall'inizio".
Scelto in concertazione con oltre 100 partner internazionali e nazionali, il sito di atterraggio MASCOT è situato a circa 310 gradi est e quasi 30 gradi sud e presenta diversi vantaggi. In primo luogo, è abbastanza lontano dalle regioni in cui Hayabusa2 scenderà in superficie e prenderà campioni di terreno, evitando così il rischio che i due veicoli interferiscano tra loro mentre svolgono le indagini. In secondo luogo, il sito di atterraggio si trova nell'emisfero meridionale di Ryugu, quindi con i dati raccolti da Hayabusa2 all'equatore e MINERVA nell'emisfero settentrionale, gli scienziati saranno in grado di ottenere una buona copertura e indagare sull'asteroide del diametro di 950 metri.
Su MA-9 sii prevede che le temperature raggiungano 47° Celsius durante il giorno dell'asteroide e scendano a -63° C durante la notte, in linea con le "condizioni quadro" desiderate per il funzionamento degli strumenti e per la batteria del lander. Nelle vicinanze del luogo di sbarco, ci sono numerosi massi alti fino a 30 metri, ma le rocce veramente grandi non si trovano nella regione MA-9. Le immagini acquisite dalla camera di navigazione ottica sulla sonda Hayabusa2 indicano che l'area del sito di atterraggio probabilmente contiene materiale più fresco che ha poca esposizione alle radiazioni cosmiche, al flusso di particelle del vento solare e alla polvere interplanetaria; esso è quindi ancora molto primordiale e in uno stato di buona conservazione.
La scelta è comunque il frutto di un compromesso tra diverse esigenze scientifiche da parte dei team che lavorano a ciascuno strumento. Ad esempio, il microscopio iperspettrale a infrarossi MicrOmega dell'Institut d'Astrophysique Spatiale (IAS) avrebbe preferito temperature leggermente più fresche durante il giorno, mentre il magnetometro MAG dell'Università tecnica di Braunschweig avrebbe gradito massi molto grandi per le sue misure. Al contrario, la camera MasCam e il radiometro MARA, entrambi sviluppati dal DLR Institute of Planetary Research, godranno di condizioni quasi ideali per il loro lavoro scientifico perché hanno una vista di macigni all'orizzonte e potranno esaminare materiale più fresco. "Dal nostro punto di vista, il sito di atterraggio selezionato implica che noi ingegneri possiamo guidare MASCOT sulla superficie dell'asteroide nel modo più sicuro possibile, mentre gli scienziati possono utilizzare i loro vari strumenti nel miglior modo possibile", afferma Tra-Mi Ho, "siamo tuttavia consapevoli che ci sono grossi macigni sulla maggior parte della superficie di Ryugu, che a malapena affiorano dalla distesa di regolite; anche se scientificamente molto interessante, questa è una sfida, sia per un piccolo lander che per il prelievo di campioni".
Intanto il team di navigazione ottica ha pubblicato un interessante articolo in cui spiega in dettaglio come sono state condotte le manovre di avvicinamento a Ryugu, nei mesi scorsi.
Riferimenti:
https://www.dlr.de/dlr/en/desktopdefault.aspx/tabid-10081/151_read-29511/#/gallery/31818
https://twitter.com/haya2e_jaxa
http://astronomy2018.cosmoquest.org/newspaper/wp-content/uploads/2018/08/macot.jpg