Scritto: Mercoledì, 03 Dicembre 2014 06:05 Ultima modifica: Mercoledì, 15 Agosto 2018 08:11

Liftoff! Iniziata la missione Hayabusa 2


Con un lancio perfetto, come da programma, alle 04:22 UTC è iniziata la seconda missione giapponese diretta verso un asteroide: Hayabusa 2.

Il lancio è avvenuto dal Pad 1 del Launch Complex Yoshinobu presso il Tanegashima Space Center della JAXA.

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Il motore principale del vettore JAXA H-IIA ha bruciato per 6 minuti e mezzo: 60 secondi dopo il lancio era già a Mach 1.
Dopo circa sette minuti, ad una velocità di 5.200 metri al secondo e ad un l'altitudine è di circa 211 km, in base a quanto riferito da Jaxa, è entrato in funzione il secondo stadio, separatosi poi ad 11 minuti e 30 secondi dalla partenza.

Dopo 26 minuti, Hayabusa ha raggiunto una orbita temporanea: una nuova accensione di 4 minuti è prevista per le 06:01 UTC, per spingere Hayabusa 2 lontano dall'attrazione gravitazionale terrestre.
L'ultima separazione è prevista per le 06:09 UTC, dopo la quale la sonda inizierà definitivamente il suo viaggio verso l'asteroide 1999 JU3.

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa LiftOff

Hayabusa 2 è accompagnata da un piccolo rover di costruzione giapponese, MINERVA, e un lander, MASCOT (Mobile Asteroid Surface Scout), realizzato dall’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR), il cui compito sarà quello di esplorare il sito candidato per il prelievo dei campioni.

MASCOT, a sua volta, ha quattro strumenti: una Wide Angle camera, un radiometro, un magnetometro ed un microscopio ad infrarossi (fornito dal CNES).
Una caratteristica interessante di MASCOT è che non è un lander statico ma si potrà riposizionare sulla superficie con dei "saltelli".
Avrà 16 ore operative, pari a due cicli notte/giorno sull'asteroide e proprio a causa del breve tempo a disposizione, tutte le operazioni verranno condotte in autonomia in base a sequenze precaricate, senza alcun intervento successivo da Terra.

Hayabusa 2 disporrà anche del Small Carry-on Impactor (SCI), un piccolo proiettile con una carica esplosiva che verrà lanciato dalla sonda e colpirà l'asteroide a circa 2 chilometri al secondo, mentre la fotocamera DCAM3 riprenderà la scena. Il materiale generato dall'impatto sfuggirà nello spazio, dove la sonda tenterà di catturarne tre campioni.

La missione è simile all'omonima Hayabusa che, lanciata nel 2003, aveva fatto visita all'asteroide Itokawa ma questa volta il prescelto è un asteroide di tipo C, ossia un asteroide di tipo carbonioso, tra i più comuni, un corpo primordiale risalente alla fase di formazione del nostro Sistema Solare (Itokawa è di tipo S, più raro rispetto alla popolazione di asteroidi conosciuta).
Si ritiene che gli asteroidi di tipo C possano contenere anche un contenuto maggiore di composti organici ed acqua. Hayabusa 2 studierà proprio questi elementi per comprendere meglio le origini del Sistema Solare e come questi oggetti celesti potrebbero essere legati agli oceani ed alla vita sulla Terra.

1999 JU3 ha un'orbita molto simile a quella di Itokawa che occasionalmente lo porta vicino all'orbita terrestre, tanto da essere considerato un asteroide potenzialmente pericoloso (Near Earth Object - NEO).
Misura circa 920 metri e la sua forma è piuttosto sferica.
Il periodo di rotazione è di circa 7,6 ore e l'albedo stimato è 0,06.

Come Hayabusa, Hayabusa 2 userà un motore a ioni.
Un flyby intorno alla Terra a fine 2015 darà alla sonda una spinta sufficiente per raggiungere il target a giugno 2018, intorno al quale orbiterà per 18 mesi, per poi tornare sulla Terra con il suo prezioso carico a fine 2020.

Aggiornamento

Alle 6:02 UTC, il motore LE-5B del secondo stadio del vettore H-2A si è acceso un'ultima volta, per spengersi alle 6:06 UTC e separarsi dalla sonda circa 3 minuti più tardi.

ARTSAT2Una curiosità: insieme ad Hayabusa 2, il vettore H-2A ha trasportato anche alcuni minisatelliti che fanno parte del progetto DESPATCH (Deep Space Amateur Troubadour’s Challenge) della Tama Art University. Questa è la seconda missione "ARTSAT: Art and Satellite Project", ARTSAT2.

I minisatelliti sono delle vere e proprie sculture, realizzate con una stampante 3D: misurano 50 x 50 x 45 cm ed hanno una massa di 32 kg.
Sono dodati di un trasmettitore da 7 Watt in CW (Continuos Wave, ossia il segnale radio con cui viene trasmesso il Codice Morse) su una frequenza di 437.325 MHz. Avranno un'orbita ellittica intorno al Sole, viaggiando nello spazio profondo tra Venere e Marte, rimanendo nel piano equatoriale della Terra. La distanza dal Sole varierà tra 0,7 e 1,3 UA.

Trasmetteranno poesie tramite algoritmi ma il segnale sarà molto debole e per questo motivo i radioamatori di tutto il mondo potranno partecipare all'esperimento!

Buon viaggio Hayabusa!

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Letto: 3627 volta/e Ultima modifica Mercoledì, 15 Agosto 2018 08:11

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Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega.
Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" (segui su LinkedIn le mie attività professionali).
Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!

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