Venere viene spesso definito come "gemello della Terra" ma le differenze tra i due pianeti sono destinate ad aumentare: secondo lo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA) non c'è fosfina nella sua atmosfera.
I dati rilevati dalla sonda solare europea Solar Orbiter durante i gravity assist attorno a Venere, stanno aiutando gli scienziati a scoprire come il vento solare interagisce con l'atmosfera del pianeta.
La compagnia ha recentemente confermato di voler inviare una sonda su Venere nel 2023 per studiare l'abitabilità dell'inospitale vicino della Terra.
I ricercatori dell'Università di Cambridge hanno utilizzato una combinazione di biochimica e chimica atmosferica venusiana per testare l'ipotesi della "vita nelle nuvole", su cui gli astronomi discutono da decenni.
Una recente ricerca suggerisce che i vulcani su Venere avrebbero avuto un ruolo importante nella creazione dell'effetto serra incontrollato che ora avvolge il pianeta.
Venere è tornata a essere oggetto di rinnovato interesse per l'esplorazione spaziale, anche per la Cina. Il Governo di Pechino sta valutando di aggiungere una nuova missione ai suoi piani per l'esplorazione planetaria.
Un team di ricercatori guidato dall' Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço (IAstro), in Portogallo, ha fatto un passo in più nel comprendere le interazioni tra le caratteristiche più infernali del pianeta.
Il sorvolo ha consentito alla navicella spaziale della NASA di raccogliere una sequenza del lato notturno del pianeta.
È difficile immaginare un mondo più inospitale del "gemello della Terra" eppure in molti sono convinti che la vita microbica potrebbe esistere in sacche abitabili tra le soffocanti nuvole che avvolgono Venere. Negli ultimi tempi, il dibattito è più vivo che mai.
Un gruppo di ricercatori guidati dall'Università di Münster (Germania) ha presentato il confronto più competo redatto fino ad oggi sulla composizione isotopica della Terra, Marte e del materiale da costruzione incontaminato del Sistema Solare interno ed esterno.