Abel 2256, visto nei domini delle onde radio e dei raggi X, svela la tumultuosa fusione in atto di tre ammassi galattici
Il cielo è sorprendente comunque lo si guardi, soprattutto quando gli strumenti scientifici si spingono là dove i nostri occhi non possono vedere. Ora, un nuovo studio afferma che la Terra e tutto il Sistema Solare potrebbero essere avvolti da un gigantesco tunnel magnetico, visibile a frequenze radio.
La radiogalassia Hercules A, a 2 miliardi di anni luce di distanza, immortalata dai 70000 ricevitori del sistema interferometrico a bassa frequenza LOFAR.
Questa è l'immagine più "profonda" del cielo nelle onde radio e mostra come la maggior parte del fondo di radiazione in questa banda sia dovuto a sorgenti discrete lontane, prima non risolte.
Lo storico annuncio di ieri ha segnato l'alba di una nuova era per l'astronomia, ora non più basata solo sulle onde elettromagnetiche (e in minima parte su raggi cosmici e neutrini).
Ad oggi sono stati identificati tra i 1.781 e i 1.816 pianeti extrasolari confermati, a seconda di quale tra le cinque banche dati si prende in considerazione ma, ancora nessuno è stato in grado di confermare una esoluna.
Un buon candicato potrebbe essere il sistema MOA-2011-BLG-262, osservato con la tecnica del microlensing gravitazionale nel 2011. Una scoperta, tuttavia, mai dimostrata.
Ora, però, un gruppo di fisici dell'Università del Texas ad Arlington ritiene di aver trovato un metodo valido per individuare la prima esoluna, seguendo le onde radio.
Utilizzando il Long Wavelength Array del New Mexico (LWA), presso l'Università del New Mexico (UNM), gli astronomi hanno ascoltato le meteore per la prima volta, quelle luminose palle di fuoco che solcano il cielo a più di 50 chilometri al secondo, ad oltre 90 chilometri di quota.