Juno ha sorvolato con successo Giove per quattro volte da quando è arrivata in orbita attorno al gigante gassoso il 4 luglio 2016 ma, invece di avvicinarsi ancora di più al pianeta come programmato, continuerà la missione dall'orbita attuale di 53 giorni terrestri. Ne ha dato notizia la NASA in un comunicato.
La sonda della NASA Juno ha inviato a Terra le immagini scattate dalla fotocamera "popolare" JunoCam durante il terzo passaggio ravvicinato su Giove.
Dopo il safe mode di ottobre, Juno è pronta per affrontare un nuovo passaggio ravvicinato su Giove, domani 11 dicembre alle 17:04 UTC.
Al momento del massimo avvicinamento (perigiove PJ3), la sonda si troverà a 4.150 chilometri dalle nubi del gigante gassoso, viaggiando ad una velocità di 57.8 chilometri al secondo rispetto al pianeta stesso.
Superato qualche inconveniente, la sonda della NASA Juno è di nuovo in pista, pronta per il so prossimo sorvolo ravvicinato su Giove.
A causa di un possibile probema del sistema propulsivo, rinviata la manovra che avrebbe dovuto inserire la sonda nell'orbita definitiva attorno a Giove, nel corso della prossima settimana.
Il 27 agosto la sonda della NASA Juno ha eseguito con successo il suo primo passaggio ravvicinato su Giove, volando a soli 4.200 chilometri al di sopra delle nubi del gigante gassoso.
Gli strumenti erano tutti operativi ed il primi dati non hanno tardato ad arrivare, comprese alcune foto inedite del polo nord del pianeta.
Sabato la sonda Juno ha completato la sua prima orbita attorno a Giove, passando 4200 km sopra le sue nuvole alle 15.44 (ora italiana).
Ieri la sonda della NASA Juno ha eseguito con successo il primo dei 36 fly-by attorno a Giove previsti dalla missione. Il momento di massimo avvicinamento si è verificato alle 13:44 UTC (15:44 ora italiana) quando il veicolo spaziale è passato a soli 4.200 chilometri al di sopra delle vorticose nuvole del gigante gassoso.
La fotocamera JunoCam ha inviato a Terra la prima immagine di Giove con tre dei quattro satelliti galileiani, Io, Europa e Ganimede, ripresa dopo l'arrivo in orbita della sonda della NASA Juno attorno al gigante del nostro Sistema Solare
A quattro giorni di distanza dallo storico inserimento nell'orbita gioviana, la sonda della NASA Juno ha iniziato a comunicare nuovamente con la Terra utilizzando l'antenna ad alto guadagno ed ha acceso 5 dei suoi strumenti scientifici, che erano stati spenti prima della pericolosa manovra. Gli altri verranno riattivati entro la fine del mese.