Una nuova immagine della fotocamera ad alta risoluzione High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) ha ripreso, dall'orbita, il rover della NASA Curiosity al lavoro su Marte, lo scorso 11 dicembre 2013.
Da questa pagina del sito dedicato, gestito dall'University of Arizona di Tucson, è possibile accedere all'immagine nei diversi formati: hirise.lpl.arizona.edu/ESP_034572_1755
Potenti esplosioni sotterranee, che hanno coinvolto grandi quantità di ghiaccio, devono aver caratterizzato la formazione dei due crateri in un altopiano nella regione di Thaumasia Planum, a sud della Valles Marineris, il più grande canyon del nostro Sistema Solare, osservati dalla sonda europea Mars Express il 4 gennaio scorso
Contro ogni previsione Curiosity si sta godendo delle belle e calde giornate su Marte e la primavera ancora non è arrivata sul luogo dell'atterraggio.
La stazione meteorologica Remote Environment Monitoring (REMS) a bordo del rover ha misurato temperature come 6° Celsius durante il pomeriggio e in generale, sono salite sopra allo 0 per più della metà dei giorni in cui REMS ha rilevato dati.
Non c'è che dire, alcune foto di Curiosity ricordano molto il deserto del Mojave (California, USA). A notare l'impressionante somiglianza è il team stesso della missione MSL.
Da qualche giorno, Curiosity ha iniziato i test del suo braccio robotico e i relativi strumenti.
In particolare, tutte le attività hanno confermato l'ottimo stato di salute del Mars Hand Lens Imager (MAHLI) che, dopo la rimozione della copertura antipolvere, ha iniziato a regalarci delle splendide immagini.
Come anticipato nell'articolo "Curiosity inizia ad usare il braccio robotico", Curiosity sta effettuando in questi giorni test e verifiche.
Durante il sol 32, 7 settembre 2012, utilizzando la fotocamera presente sul suo braccio robotico, il Mars Hand Lens Imager (MAHLI), ha scattato un foto ricordo: un autoritratto della Mastacam e della Chemcam.
Dopo aver percorso una lunghezza pari 109 metri dal punto di atterraggio, Curiosity sta trascorrendo alcuni giorni di preparazione per l'utilizzo del suo braccio robotico.
"Sapevamo che ad un certo punto avremmo avuto bisogno di fermarci e prendere una settimana o giù di li per questo tipo di attività", ha detto Michael Watkins, responsabile della Missione Curiosity al JPL.
Mentre Curiosity intraprende la sua missione all'interno del cratere Gale, muovendo i primi passi, Opportunity continua la sua attività di ricerca a Cape York, sul bordo del cratere Endeavour.
I dati orbitali infatti, indicano in questa zona la presenza di fillosilicati argillosi e Opportunity sta documentando l'intera area in modo da poter selezionare target specifici.
Da quando Curiosity è sbarcato su Marte, tra le immagini più ricercate in rete, spiccano sicuramente i numerosi panorami del cratere Gale elaborati dalla NASA e dai numerosi appassionati come noi.
Un suggestivo paesaggio che sembra quasi essere avvolto da una densa atmosfera capace di creare piani prospettici fino all'orizzonte e il monte Sharp, che spicca imponente.
Mentre l'occhio tende a perdersi in lontananza abbiamo pensato di creare un panorama - mosaico dedicato al terreno che circonda il rover.
Quando lo Sky Crane ha depositato Curiosity sulla superficie di Marte, come abbiamo visto nei giorni scorsi dalle immagini arrivate, ha lasciato evidenti segni segni al suolo: con i getti dei suoi propulsori infatti, ha "spolverato" il primo strato di terreno marziano.
Durante gli ultimi sol, la Chemcam di Curiosity ha dato uno sguardo al terreno portato alla luce, situato a 5 / 6 metri dal rover.
Vi proniamo due elaborazioni a colori, ottenute dai filtri naturali ricavati dagli scatti.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.