Nel 2015 la sonda della NASA New Horizons ha svelato scenari incredibili sul pianeta nano Plutone. Le cime imbiancate, sorprendentemente simili alle montagne terrestri, non erano mai state osservate altrove nel Sistema Solare. Eppure, fin da subito, gli scienziati sapevano che non poteva trattarsi di candida neve fresca. Ora, un nuovo studio dimostra che queste calotte ghiacciate si formano con un processo completamente diverso da quello che conosciamo sulla Terra.
Dopo lo storico fly-by della sonda della NASA New Horizons, nuovi indizi su Plutone arrivano dall'osservatorio stratosferico SOFIA.
La NASA ha finanziato il Southwest Research Institute (SwRI) per studiare la fattibilità ed il costo per inviare una sonda in orbita attorno a Plutone, si legge nel comunicato pubblicato ieri.
L'Unione Astronomica Internazionale ha ufficializzato i nomi di altre 14 formazioni sulla superficie del pianeta nano.
Questa bella elaborazione ad elevata dinamica delle immagini New Horizons al pianeta nano, mostra l'emisfero meridionale dominato dalla "Pianura Sputnik".
La NASA ha appena pubblicato due nuove immagini che mostrano Plutone e Caronte con colori “naturali”, simili a come li vedrebbe l’occhio umano.
Su Plutone la regione di Sputnik Planitia (metà inferiore dell'immagine) è un ghiacciaio attraversato da dune ricurve che ricordano vagamente le impronte digitali.
Questi sono due fotogrammi trattI da due nuovi filmati in cui si simula un "volo d'uccello" sulla superficie dei due corpi.
Il 14 luglio del 2015, la sonda della NASA New Horizons raggiungeva Plutone. Durante un memorabile fly-by attorno al pianeta nano e le sue lune raccoglieva una montagna di dati ed immagini che avrebbero lasciato la Terra senza fiato, svelando uno degli angoli più remoti del nostro Sistema Solare.
A mezzanotte (UTC) del 3 aprile 2017, la sonda della NASA New Horizons si trovava esattamente a metà strada tra Plutone e 2014 MU69, il suo prossimo target nella Fascia di Kuiper.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.