Uno dei principali problemi dei primi uomini che andranno su Marte, sarà tornare sulla Terra. Portarsi dietro anche il carburante necessario per il viaggio di ritorno sarebbe troppo complicato e costoso perciò gli scienziati stanno studiando alcune soluzioni per produrre in situ metano ed ossigeno, gli elementi chiave nei sistemi di propulsione.
Nel 2015 la sonda della NASA New Horizons ha svelato scenari incredibili sul pianeta nano Plutone. Le cime imbiancate, sorprendentemente simili alle montagne terrestri, non erano mai state osservate altrove nel Sistema Solare. Eppure, fin da subito, gli scienziati sapevano che non poteva trattarsi di candida neve fresca. Ora, un nuovo studio dimostra che queste calotte ghiacciate si formano con un processo completamente diverso da quello che conosciamo sulla Terra.
Proprio come i laghi terrestri, i bacini di idrocarburi sulla grande luna di Saturno, Titano, sperimentano una stratificazione guidata dalla densità. Nei primi, il fenomeno avviene in risposta al riscaldamento della luce solare, mentre nei secondi è esclusivamente legato strane interazioni chimiche tra i liquidi superficiali e l'atmosfera.
Secondo un recente studio pubblicato in agosto, le fluttuazioni del tanto discusso metano marziano non sono solo stagionali ma giornaliere e, probabilmente, l'emissione del gas non è generata dall'erosione eolica sulle rocce.
Mentre Curiosity riprendeva questi panorami ad Oriente, i suoi sensori hanno rivelato un nuovo eccezionale picco di concentrazione di questo gas nell'atmosfera marziana.
Il mistero è tutt'altro che risolto ma ora gli scienziati sanno che il metano su Marte segue un ciclo stagionale, con un picco nella tarda estate nell'emisfero settentrionale.
I risultati, basati sui dati rilevati da Curiosity, sono stati discussi il mese scorso all'American Geophysical Union (AGU), in Louisiana.
Tre enormi formazioni nuvolose di idrocarburi sono apparse nell'emisfero settentrionale di Titano all'avvicinarsi della stagione estiva.
Metano e acqua sono tra gli argomenti più controversi che riguardano il passato ed il presente di Marte.
Ci sono prove di entrambe gli elementi ma nessuno sa ancora spiegare come sono andati esattamente i fatti.
Per la prima volta, grazie al satellite Earth Observing-1 (EO-1) della NASA, è stato possibile rilevare che emissioni di metano prodotte da un singolo impianto.
Ieri Curiosity ha completato due anni marziani di attività nel cratere Gale, registrando i dati di due cicli stagionali completi.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.