In un recente studio, guidato dalla Brown University, lo studente Ben Boatwright descrive un cratere di Marte senza nome che mostra evidenti tracce di antichi ruscelli e stagni ma alcun segno di immissari o di acque sotterranee in risalita. Ma allora, da dove arrivava l'acqua?
La NASA e tre partner internazionali hanno firmato una dichiarazione di intenti per la missione Mars Ice Mapper, la prima mappatura del ghiaccio superficiale di Marte. Lo scopo è stabilire i luoghi di atterraggio più papabili per le prossime missioni scientifiche e soprattutto, per le future missioni umane.
Un team guidato dalla ricercatrice Janice Bishop, membro del NASA Astrobiology Institute (NAI) presso il SETI Institute, ha elaborato una teoria.
Un nuovo studio, guidato dal fisico Murthy Gudipati della Caltech e condotto dal Jet Propulsion Laboratory della NASA, suggerisce che le radiazioni del campo magnetico di Giove potrebbero indurre un bagliore nella superficie ghiacciata di Europa. Questa sorta di luminescenza potrebbe svelare importanti indizi sulla composizione del ghiaccio.
Il team di scienziati che lavora con lo strumento Sample Analysis at Mars (SAM) a bordo del rover della NASA Curiosity, ha scoperto che alcune rocce potrebbero essersi formate in un lago ricoperto di ghiaccio.
Una delle tante testimonianze del cambiamento climatico è l'arretramento dei ghiacciai. Qui vediamo uno dei più grandi, di nome Helheim e situato in Groenlandia, il cui bordo si è ritirato di 7,5 km in 47 anni.
Un team internazionale ha annunciato la scoperta del quinto cratere d'impatto più grande sulla Terra, nascosto sotto i ghiacci della Groenlandia nord-occidentale.
Marte, uno dei pianeti più studiati del nostro Sistema Solare (quasi più della Terra!) riserva continue sorprese.
I dati rilevati dalle sonde in orbita hanno già confermato che le riserve di acqua ghiacciata non si limitano ai poli ma coinvolgono anche la fascia equatoriale del pianeta, dove il ghiaccio è sepolto sotto uno spesso strato di polvere. Ora, nuovi studi hanno calcolato la quantità di questa acqua congelata ed i risultati hanno sorprendentemente mostrato che non è affatto poca: potrebbe coprire l'intero pianeta con un strato omogeneo di circa un metro di spessore.
Nonostante ancora si discuta sulle origini, l'abbondanza e la storia dell'acqua su Marte, la NASA ed un team internazionale di scienziati planetari hanno trovato le prove di un serbatoio globale di acqua o di ghiaccio sepolto vicino alla superficie.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.