Cinque diverse viste del satellite di Saturno, realizzate grazie allo strumento VIMS di Cassini, ci svelano le regioni (in giallo) in cui la superficie è stata rimodellata di recente a causa del materiale proveniente dall'interno.
Moti ondosi ed increspature fanno luccicare gli idrocarburi del Kraken Mare su Titano. Ne è stato testimone lo spettrometro Visual and Infrared Mapping Spectrometer (VIMS) a bordo della gloriosa sonda della NASA Cassini, che ha navigato nel sistema di Saturno dal 2004 al 2017.
Queste due immagini riprese durante il fly-by su Titano T-120 dalla fotocamera Imaging Science Subsystem (ISS), in alto e dallo spettrometro Visual and Infrared Mapping Spectrometer (VIMS), in basso, mostrano come le nuvole della luna di Saturno siano osservabili solo a determinate lunghezze d'onda.
La grande tempesta che si è formata su Saturno nel 2010, più grande di qualsiasi altro fenomeno osservato sul pianeta, ha già catturato l'attenzione degli scienziati per la sua intensità, turbolenza e longevità.
Ora, un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Icarus, svela un ulteriore aspetto della sua potenza esplosiva: l'energia liberata è stata in grado di sfornare ghiaccio d'acqua da grandi profondità.