Queste due immagini risalgono a 3 mesi fa e testimoniano importanti cambiamenti nelle atmosfere di entrambi i giganti gassosi.
A 30 anni dall'esclusiva indagine di Voyager-2, l'agenzia spaziale sta considerando l'opportunità di rivisitare i due giganti con orbiter dedicati, come già fatto per Giove e Saturno. Ma ci vorrà tempo...
Le aurore su Urano appaiono in luoghi insoliti, a causa della piccola inclinazione dell'asse di rotazione (e di quello magnetico) rispetto al piano dell'orbita.
Scoperto per caso un nuovo oggetto che condivide l'orbita con il settimo pianeta; è il secondo ma potrebbero essercene molti altri.
La sonda della NASA Voyager 2 sorvolò Urano poco più di 30 anni fa eppure gli scienziati stanno ancora lavorando sui preziosi dati inviati a Terra.
Secondo gli scienziati dell'Università dell'Idaho potrebbero esserci due piccole lune ancora sconosciute in orbita vicino a due degli anelli del pianeta.
I loro risultati saranno pubblicati sulla rivista The Astronomical Journal e sono già visibili sul sito arXiv.
Grazie ad una simulazione, gli scienziati hanno scoperto che Urano, Nettuno e le loro lune potrebbero contenere all'interno sostanze "proibite" dalla chimica classica.
Molti corpi del nostro Sistema Solare hanno un interno ghiacciato ed il ghiaccio è stato rilevato anche su pianeti extrasolari. Ma le loro condizioni estreme, con pressioni e temperature elevate, rendono il ghiaccio ricco di impurità come i sali e molto diverso dal ghiaccio d'acqua che siamo abituati a vedere in inverno.
Ormai ne abbiamo la conferma, il tempo è imprevedibile su qualsiasi pianeta, non soltanto sulla Terra ma gli astronomi che lavorano a W. M. Keck Observatory, sull'isola di Hawaii, sono rimasti ugualmente sorpresi dalla comparsa di giganteschi sistemi vorticosi sul lontano pianeta Urano.
La nostra Terra, comunemente chiamata nelle diverse immagini spaziali inviate dalle sonde "Pale Blue Dot", dalla famosa citazione di Carl Sagan ispirata alla famosa immagine del 1990 inviata dalla Voyager 1 da oltre l'orbita di Plutone, è stata ripresa diverse volte, dal 2004 ad oggi, dalla sonda della NASA Cassini.
L'ultimo scatto risale al 19 luglio 2013, quando con un evento mediatico seguito da tutto il mondo, Wave at Saturn, la sonda aveva ripreso una vista completa di Saturno e i suoi anelli in uno spettacolare mosaico.