Anche il satellite astrometrico europeo GAIA si è cimentato con la ripresa della 67P/Churyumov-Gerasimenko, qui fotografata lo scorso 14 Settembre quando era a 260 milioni di km dalla Terra.
Questa immagine della cometa "Chury", ripresa dalle isole Canarie 1 mese fa, mostra con due cerchietti rossi le posizoini relative del nucleo cometario e della sonda, all'epoca poste a 1500 km l'una dall'altra.
Grazie ai dati rilevati dalla sonda dell'ESA Rosetta, è stato identificato ossigeno molecolare nella chioma di Chury. Il gas risale probabilmente all'epoca in cui la cometa si è formata: una scoperta sorprendente che potrebbe cambiare la nostra comprensione sulle origini del Sistema Solare e complicare la ricerca di biosignature sui pianeti extrasolari.
Le immagini riprese nel mese di agosto dalla narrow angle camera di OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System), il sistema di imaging a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, hanno offerto la possibilità di creare un anaglifo spettacolare dei getti della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. L'immagine è stata pubblicata ieri sul blog della missione.
MIRO (Microwave Instrument for the Rosetta Orbiter), a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, ha studiato il polo sud di Chury verso la fine della stagione invernale, suggerendo che quelle regioni ospitano le maggiori concentrazioni di ghiaccio viste sulla cometa appena sotto la superficie.
Questa struttura sulla superficie della cometa 67P C-G è stata recentemente battezzata in onore di Angioletta Coradini, la ricercatrice italiana che ha lavorato su Rosetta e che è deceduta 4 anni fa, prima di poter vedere i risultati del suo lavoro sullo strumento VIRTIS. Un altro "gate" è stato dedicato all'americana Claudia Alexander, anch'essa ha lavorato a Rosetta ed è scomparsa lo scorso Luglio.
La scorsa settimana avevamo raccontato il ciclo dell'acqua sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Il processo descritto riguardava l'evoluzione di una regione molto caratteristica di Chury, il collo, osservata dal Visible, InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer (VIRTIS), lo strumento che parla italiano a bordo della sonda dell'ESA Rosetta.
Questa impressionante vista della regione "Seth", sulla cometa Churyumov-Gerasimenko, risale a circa un anno fa...
La curiosa forma a "rubber duck" ("paperella di gomma") di Chury sarebbe il frutto di lenta collisione e fusione di due comete nei primi anni di vita del Sistema Solare.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.