Una immagine di Hubble Space Telescope che mostra due galassie molto ravvicinate e interagenti, chiamate IRAS 06076-2139.
L'ammasso Abell 370, a 5 miliardi di anni luce da noi, con la sua gravità distorce e moltiplica le immagini delle galassie retrostanti, come in un gigntesco caleidoscopio cosmico.
Utilizzando le capacità di vedere nell'infrarosso del telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno svelato alcuni dettagli sull'origine dei quasar, gli oggetti più luminosi dell'Universo. La loro nascita risulta legata agli scontri galattici che hanno coinvolto enormi quantità di combustibile e massicci buchi neri centrali.
I professori Mike Hudson, Jonathan Carrick e Stephen Turnbull del Dipartimento di Fisica ed Astronomia presso l'Università di Waterloo, e Guilhem Lavaux dell'Istituto d'Astrofisica di Parigi, hanno creato una mappa 3D dell'Universo locale che aiuterà a comprendere la distribuzione della materia nell'Universo, compresa la materia oscura, uno dei più grandi misteri della fisica.
Gli astronomi, cercando tra i dati archiviati in 15 anni di osservazioni dell'Osservatorio Chandra X-ray della NASA e della missione XMM-Newton dell'ESA, hanno scovano un'emissione di raggi X non identificata, proveniente dall'ammasso di galassie Perseo, un picco di intensità che ha entusiasmato gli animi come potenziale traccia dell'elusiva materia oscura.
Un misterioso segnale riscontrato anche in altri 73 ammassi di galassie.