Questo era, qualche settimana fa, lo stato di costruzione del telescopio gigante ELT (Extremely Large Telescope) a Cerro Amazones, sulle Ande.
Il prodigioso strumento ad ottiche adattive dell'ESO, montato sul VLT, ci regala straordinarie visioni degli asteroidi nella fascia principale, svelando anche il più piccolo pianeta nano nel sistema solare.
Un mosaico di riprese effettuate ieri durante la spettacolare eclisse totale di Sole che, attraversando il pacifico meridionale, si è conclusa investendo questo celebre sito astronomico ESO sulle Ande.
Una suggestiva immagine del complesso di telescopi ESO/VLT al crepuscolo. Un mese fa, l'osservatorio ha iniziato un intrigante tentativo di fotografare direttamente gli esopianeti attorno alla stella a noi vicina.
L'immagine a sinistra mostra l''asteroide doppio 1999 KW4 durante il suo massimo avvicinamento di 2 settimane fa, visto con le ottiche adattive del VLT; a destra, una ricostruzione di come sarebbe apparso se visto dal successore di VLT, l' "Extremely Large Telescope".
Questa complessa nebulosa è il risultato del cannibalismo violento tra due stelle in un sistema binario, una supergigante rossa e una nana bianca.
Il primo esopianeta attorno alla stella Beta Pictoris è uno dei pochi fotografati direttamente, utilizzando qui il Very Large Telescope dell’ESO nell'infrarosso.
Le osservazioni di ALMA/VLT/Chandra hanno rivelato una colossale sorgente di gas molecolare alimentata da un buco nero nella galassia più brillante di un ammasso.
Confronto tra una immagine ottica della galassia a spirale M74 e, a destra, le corrispondenti mappe di ALMA (blu) e VLT/MUSE (arancio) sovrapposte.