La tanto attesa conferenza stampa di oggi ha rivelato la prima immagine "risolta" del buco nero supermassiccio SgrA*, un mostro da 4 milioni di masse solari a 27000 anni luce da noi. Si tratta di un risultato storico, a cui l'Europa ha dato un contributo preponderante.
Tra una settimana verrà fatto un annuncio importante dalla collaborazione EHT, presumibilmente le prime immagini del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia!
Il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (Osservatorio europeo australe) ha catturato l'immagine diretta di un esopianeta in orbita attorno al sistema b Centauri, un giovane sistema stellare binario visibile ad occhio nudo, situato a circa 325 anni luce da noi nella costellazione del Centauro
Osservando il comportamento di una stella all'interno dell'ammasso NGC 1850, a circa 160.000 anni luce di distanza dalla Terra, nella Grande Nube di Magellano, gli astronomi hanno scoperto un piccolo buco nero con il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (l'Osservatorio Europeo Australe)
Un gruppo di astronomi ha ripreso i 42 asteroidi più grandi del nostro Sistema Solare con VLT (Very Large Telescope) dell'ESO, l'Osservatorio Europeo Australe in Cile. Mai prima d'ora era stato ripreso in modo così nitido un gruppo così grande di asteroidi.
Questa immagine fornisce un confronto delle dimensioni dell'asteroide Kleopatra con l'Italia settentrionale.
Si chiama Cleopatra e sembra proprio un osso per cani spaziali! Le immagini nitide ottenute grazie al VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (l'Osservatorio Europeo Australe) hanno permesso di definirne la forma tridimensionale e la massa.
Il disco protoplanetario PDS 70 visto da Alma; nel dettaglio si vede un proto-pianeta in formazione e, dal materiale che lo circonda, presto potrebbero nascere una o più eso-lune!
Utilizzando il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO, un team di astronomi ha dato un ulteriore sguardo al sistema planetario della stella L 98-59, scoprendo che uno dei pianeti nella fascia abitabile ha metà della massa di Venere.
Utilizzando l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), di cui l'ESO (Osservatorio Europeo Australe) è partner, alcuni astronomi hanno rilevato inequivocabilmente per la prima volta la presenza di un disco intorno a un pianeta al di fuori del Sistema Solare. Le osservazioni aiuteranno a comprendere meglio come si formano le lune e i pianeti nei giovani sistemi stellari.