Dopo il clamoroso annuncio di onde gravitazionali da GW150914, si è scatenata la caccia alle possibili controparti in tutto lo spettro elettromagnetico. Il satellite Fermi , in particolare, sembra avere avvistato l'evento nei raggi gamma; se confermato si richiederebbe la presenza di grosse quantità di materia nelle immediate vicinanze dei due buchi neri che si stavano fondendo.
Questa mappa radio rappresenta il nucleo della galassia attiva BL Lacertae (un tempo ritenuta una stella variabile e oggi prototipo della classe di oggetti "blazar") con al centro un buco nero supermassiggio che emette un getto di gas relativistici, visibile in basso.
Anche il più goloso dei buchi neri deve a un certo punto smettere di nutrirsi oppure nascondersi dalla vista, lo rivela uno studio teorico.
Basta avere un telescopio da 20 centimetri per osservare l'attività di un buco nero comodamente da casa.
La scoperta arriva da un team giapponese dell'Università di Kyoto, guidato da Mariko Kimura, che è riuscito a studiare nel visibile un buco nero in un sistema binario.
Un'emissione inaspettata di energetici raggi gamma provenienti da una galassia molto lontana è stata rilevata dal satellite della NASA Fermi e confermata dai telescopi Very Energetic Radiation Imaging Telescope Array System (VERITAS), in Arizona (USA).
Tre osservatori spaziali hanno rilevato un aumento di brillamenti in raggi X provenienti dal buco nero gigante, solitamente tranquillo, al centro della nostra galassia, la Via Lattea.
Utilizzando il Telescopio Spaziale Hubble, gli astronomi hanno scoperto due buchi neri supermassicci, uno più grande dell'altro, al centro del quasar più vicino alla Terra, noto come Markarian 231 (Mrk 231).
Stephen Hawking potrebbe aver risolto uno dei misteri più famosi della fisica, noto come "paradosso dell'informazione del buco nero".
Quella rappresentata è una simulazione al computer di come apparirebbe un buco nero in una galassia distante che emette un getto di particelle energetiche e la cui immagine viene distorta e moltiplicata dall'effetto di "microlensing gravitazionale" dovuto a stelle di una galassia più vicina (le zone con maggiore distorsione sono quelle in bianco).
Un team guidato da Andrew Beardmore, dell'Università di Leicester, Regno Unito, ha puntato il telescopio a raggi X a bordo del satellite della NASA Swift, verso il sistema binario V404 Cygni, formato da un buco nero e da una stella simile al Sole che orbitano uno intorno all'altra. Il risultato sono queste incredibili immagini, dove anelli concentrici simili ad tiro a segno, si estendono nel cielo per circa un terzo della dimensione apparente della Luna piena.