Oggi non è solo il Black Friday ma, da 5 anni, è anche la giornata dedicata ai buchi neri, gli oggetti cosmici estremi.
A Giugno le due antenne LIGO hanno rivelato un'altra fusione tra due buchi neri, i meno massicci osservati finora. E la fortuna ha giocato un ruolo importante.
L'elaborazione dei dati raccolti ad Aprile prosegue, tra non molto potremo vedere le prime immagini di un buco nero.
Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare del progetto internazionale per fotografare direttamente due buchi neri supermassicci. Vediamo di chiarire di che si tratta e cosa dobbiamo realmente aspettarci (anche per evitare cocenti delusioni!).
Al centro della galassia "starburst" CR7 potrebbe esserci un buco nero priomordiale, formatosi dal collasso diretto del gas poco dopo il Big Bang.
Grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Hubble della NASA e del telescopio Gemini alle Hawaii, gli astronomi hanno scoperto un buco nero supermassiccio quasi da record, con una massa di 17 miliardi di soli, in una zona scarsamente popolata e piuttosto improbabile dell'Universo.
Dopo il clamoroso annuncio di onde gravitazionali da GW150914, si è scatenata la caccia alle possibili controparti in tutto lo spettro elettromagnetico. Il satellite Fermi , in particolare, sembra avere avvistato l'evento nei raggi gamma; se confermato si richiederebbe la presenza di grosse quantità di materia nelle immediate vicinanze dei due buchi neri che si stavano fondendo.
Questa mappa radio rappresenta il nucleo della galassia attiva BL Lacertae (un tempo ritenuta una stella variabile e oggi prototipo della classe di oggetti "blazar") con al centro un buco nero supermassiggio che emette un getto di gas relativistici, visibile in basso.
Anche il più goloso dei buchi neri deve a un certo punto smettere di nutrirsi oppure nascondersi dalla vista, lo rivela uno studio teorico.
Basta avere un telescopio da 20 centimetri per osservare l'attività di un buco nero comodamente da casa.
La scoperta arriva da un team giapponese dell'Università di Kyoto, guidato da Mariko Kimura, che è riuscito a studiare nel visibile un buco nero in un sistema binario.