Il documento si concentra su alcuni punti chiave come: il miglioramento della sostenibilità dei lanci di razzi, il potenziamento del sistema di posizionamento globale, la collaborazione con la Russia nell'esplorazione lunare, il mantenimento e l'espansione della stazione spaziale Tiangong, la ricerca della tecnologia per una missione sample return su Marte e la costruzione di una partnership globale per costruire una stazione di ricerca sulla Luna. Inoltre, la China National Space Agency (CNSA) prevede di sviluppare, una flotta aggiuntiva di razzi in grado di rispondere alla "crescente necessità di lanci regolari". Ciò include sistemi riutilizzabili e stadi superiori che possono rientrare nell'atmosfera.

BeiDou è la risposta del CNSA al GPS e include satelliti per il telerilevamento e il monitoraggio ambientale. Nel piano quinquennale sono inclusi miglioramenti nella precisione del posizionamento e nella configurazione dei relè di comunicazione. Sono previsti anche satelliti scientifici ma gli sforzi maggiori saranno concentrati per lanciare il telescopio Xuntian entro i prossimi cinque anni, con capacità quasi equivalenti a quelle di Hubble.

Nell'orbita terrestre, al modulo Tianhe della stazione spaziale Tiangong 2, lanciato ad aprile dello scorso anno, si aggiungeranno, nei prossimi cinque anni, i moduli Wentian e Mengtian Laboratory Cabin.

Per quanto riguarda la Luna, sono previste le missioni Chang'e 6, 7 e 8, già in fase di preparazione.
Chang'e 6 Chang'e 7 riporteranno altri campioni di suolo lunare sulla Terra, dai quali gli scienziati e gli ingegneri potranno stabilire dove si trova l'ambiente più sicuro e ricco di risorse per la International Lunar Research Station (ILRS). Chang'e 8, invece, verrà lanciata entro il 2027 e testerà varie tecnologie fondamentali per la costruzione dell'ILRS, come la stampa 3D dalla regolite.

Andando ancora più lontano, la Cina ha ribadito nel documento la sua intenzione di espandere la sua esplorazione sul Pianeta Rosso.
Nei prossimi cinque anni, la CNSA prevede di migliorare la sua capacità infrastrutturale di supportare le missioni intorno a Marte, anche rafforzando le comunicazioni nello spazio profondo e sviluppando la tecnologia necessaria per una missione di ritorno del campione sulla Terra. Forse il governo di Pechino non ce la farà con i tempi ma potenzialmente, questo piano potrebbe competere con la missione Mars Sample Return della NASA.

Nonostante questa sembri una seconda corsa allo spazio a tutti gli effetti, la Cina ha sottolineato la volontà di instaurare una collaborazione internazionale. Un'intera sezione del rapporto è dedicata alla necessità di stabilire una governance globale.