Dopo circa sei giorni in orbita lunare, la sonda combinata modulo di servizio - modulo di rientro è entrata in attività portandosi su un'orbita con periastro a 200 chilometri.
Il rientro sulla Terra è atteso per la metà della prossima settimana a Siziwang Banner, nella Mongolia interna della Cina settentrionale.

Chang'e 5 è stata lanciata il 22 novembre scorso. La navicella spaziale è entrata in orbita attorno alla Luna quattro giorni e mezzo più tardi ed è allunata con successo il 1 dicembre 2020. Ha raccolto 2 chilogrammi di campioni lunari, superficiali e profondi, in tempi record ed il 3 dicembre il modulo di risalita della missione Chang'e 5 ha lasciato l'Oceanus Procellarum. Il 5 dicembre ha completato il rendezvous completamente automatizzato con il modulo di servizio in orbita. E, dopo aver consegnato il prezioso carico alla capsula di rientro, ha ricevuto l'ordine di schiantarsi sulla Luna. L'impatto è avvenuto intorno alle 10:30 UTC del 7 dicembre a 0 gradi di longitudine e 30 gradi a sud. Il giornalista Andrew Jones, uno dei maggiori esperti occidentali del programma spaziale cinese, ha condiviso su Twitter una mappa che mostra il sito di atterraggio Chang'e5 ed il luogo di impatto del modulo di risalita.

change5 mappa impatti

Il riquadro giallo-verde indica la zona di atterraggio. Il alto, in arancione il sito di atterraggio di Chang'e 3; a destra, sempre in arancione, il sito di impatto di Chang'e 1 ed il sito di impatto del veicolo di risalita Chang'e 5.
Crediti: CNSA/CLEP

Ora, manca la parte finale di questa incredibile missione: prima, la navicella dovrà mettersi sulla rotta di rientro; poi, a circa 5.000 chilometri dalla Terra, il modulo di rientro si separerà dal modulo di servizio. Come era avvenuto durante il test della sonda Chang'e 5-T1 nel 2014, la navicella sperimenterà una sorta di rimbalzo atmosferico controllato per rallentare e disperdere energia.

 

Nuovi progetti ambizioni

Il grande successo del modulo di risalita, uno dei veri protagonisti della missione Chang'e 5, farà da apripista al ritorno sulla Terra di campioni di Marte nel 2030 e alle missioni con equipaggio sulla Luna. È solo un pezzo di un puzzle molto più complesso che la Cina sta sviluppando praticamente in completa autonomia e con le proprie risorse, quasi in contrasto con il programma Artemis della NASA.

I rapporti dei media cinesi affermavano che il veicolo di risalita aveva anche una considerevole quantità di propellente rimanente per considerare un'eventuale missione estesa. Tuttavia, il CLEP ha affermato che il veicolo è stato deorbitato in modo responsabile, per evitare che diventasse spazzatura spaziale potenzialmente dannosa per le future missioni.

La Cina ha attualmente tre lander operativi sulla Luna: Chang'e-3, che è atterrato sette anni fa a Mare Imbrium,  Chang'e-4 nel cratere Von Kármán sul lato lontano del nostro satellite e Chang'e 5 che continuerà operazioni scientifiche.