Scritto: Lunedì, 21 Settembre 2020 01:33 Ultima modifica: Lunedì, 21 Settembre 2020 06:12

Dal mare allo spazio


La Cina ha lanciato con successo il suo secondo razzo Lunga Marcia 11 da una nave posizionata nel Mar Giallo. Il gigante asiatico sembra quindi voler seguire le orme della Sea Launch.

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l momento del decollo del Lunga Marcia 11.
l momento del decollo del Lunga Marcia 11.
Credit: Xinhua Net

Un razzo a propellente solido Lunga Marcia 11 (CZ-11) ha rilasciato in orbita nove piccoli satelliti per l'osservazione della Terra, dopo essere decollato giovedì scorso da una nave posizionata nel Mar Giallo. Il razzo a quattro stadi è decollato dalla piattaforma di lancio De Bo 3, posta nel Mar Giallo, alle 1:23 GMT (le 3:23 italiane) del 17 settembre 2020. Lo ha confermato l'agenzia di stampa del governo cinese Xinhua. Il razzo ha rapidamente attraversato il cielo, virando verso sud oltre il Mar Giallo, lasciando una scia dagli scarichi dei razzi a propellente solido. Fonti ufficiali cinesi hanno poi dichiarato la missione un successo ed i militari USA, che hanno tracciato il razzo, hanno confermato che questo ha raggiunto un'orbita polare sincrona-solare molto vicina alla quota prevista di 535 km. Il Lunga Marcia 11 volato giovedì è il secondo razzo cinese lanciato dal mare che raggiunge l'orbita, dopo la missione inaugurale di un CZ-11 del giugno 2019. Con la missione di questa settimana, la Cina ha lanciato dieci missioni di Lunga Marcia 11 fin dal 2015 e tutte hanno avuto successo. Sviluppato dalla statale CALT (Accademia Cinese per la Tecnologia dei Veicoli di Lancio), il Lunga Marcia 11 misura circa 20,8 metri di altezza e 2 metri di diametro ed è un razzo a quattro stadi a propellente solido, fornito di un sistema di controllo a reazione per il quarto stadio. Il veicolo può trasportare carichi fino a 350 kg su un'orbita solare sincrona ad una quota di 700 km. Il razzo configurato per i lanci da basi oceaniche è conosciuto come variante 11H e le operazioni di lancio di giovedì sono state gestite da una squadra proveniente dello spazioporto terrestre di Taiyuan. Tutti i preparativi della missione e le operazioni per il conto alla rovescia del Lunga Marcia 11 sono state condotte dalla nave di comando e controllo Bei Hai Jiu 101. Questa nave aveva lasciato il porto il 13 settembre per navigare verso la zona di lancio nel Mar Giallo.

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Il CZ-11 in volo. Credit: Xinua 

La De Bo 3 è lunga 159,6 metri, larga 38,8 e pesca 10,9 metri con una capacità massima di carico di 20.500 tonnellate. Il sistema di alimentazione della nave è completamente elettrico con una velocità massima di 12 nodi. Inoltre la nave è fornita di un sistema di posizionamento dinamico e quattro punti di ancoraggio. Prima di essere adattata come base di lancio marittima, la nave era utilizzata per il soccorso ed il salvataggio di natanti in pericolo. La De Bo 3 poteva anche imbarcare e trasportare piccoli navi danneggiate e spostare attrezzature offshore per piattaforme petrolifere, sezioni di navi e strutture fuori misura.

I nove satelliti lanciati giovedì andranno ad aggiungersi ad una flotta di veicoli per l'osservazione della Terra gestiti dalla Chang Guang Satellite Technology Co. Ltd., una compagnia con sede nella provincia di Jilin. Fondata nel 2014, la compagnia ha lanciato finora 25 satelliti commerciali per l'osservazione terrestre, compresi i nove di questa ultima missione. In una dichiarazione, la Chang Guang ha detto che sei satelliti lanciati oggi sono forniti di attrezzature per la raccolta di immagini ad alta risoluzione di tutto il mondo. Questi satelliti fanno parte della costellazione Jilin Gaofen-03B della compagnia. Gli altri tre satelliti, del modello Jilin Gaofen-03C, sono dotati di telecamere ad alta definizione. Ogni veicolo pesa circa 40 kg al momento del lancio e le immagini raccolte hanno una risoluzione di circa un metro. I satelliti dotati di telecamere possono invece raccogliere video con risoluzione di 1,3 metri, coprendo un'area di 14,4 per 6 km. La Chang Guang ha inoltre dichiarato che due dei satelliti video sono sponsorizzati dalla CCTV, la televisione di stato cinese, e che i filmati saranno trasmessi sulla piattaforma streaming Billibili per utilizzare le immagini della Terra nei contenuti multimediali e per i popolari video scientifici. Il lancio di giovedì segna la transizione della Chang Guang dalla fase di ricerca a quella di produzione in serie. La compagnia, che costruisce internamente i propri satelliti, ha in programma di lanciare, nei prossimi anni, una flotta di 138 satelliti per l'osservazione terrestre. Le immagini dai satelliti Jilin 1 potranno essere utilizzate per il monitoraggio delle risorse terrestri, la pianificazione urbana e la gestione dei disastri.

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Nove satelliti Jilin 1 pronti al lancio. Credit: Chang Guang Satellite Technology Co. Ltd. 

Il successo del volo Lunga Marcia 11 di giovedì segna il 27esimo tentativo di lancio orbitale cinese per quest'anno.

Il vettore Lunga Marcia 11H non è il primo razzo lanciato da una piattaforma marina al mondo. Già a partire dal 1999, e fino al 2014, la compagnia commerciale Sea Lauch eseguì 36 lanci orbitali, quattro dei quali non ebbero successo. La Sea Launch operava con il razzo Zenit 3-SL di costruzione Ucraina ed il terzo stadio Block DM-SL di realizzazione russa. La compagnia era stata fondata da quattro aziende di quattro Paesi diversi: la russa Energia, l'americana Boeing, la norvegese Aker Solution e l'ucraina SDO Yuzhnoye / PO Yuzhmash. La piattaforma di lancio, la Ocean Odyssey, era una piattaforma petrolifera modificata e la nave di assemblaggio e controllo, la Sea Launch Commander, una nave appositamente realizzata allo scopo. Dopo l'intervento militare russo in Ucraina, nel 2014, la Sea Launch interruppe l'attività. Nel 2016 il gruppo russo S7 acquistò le due navi con l'intento di riprendere l'attività di lancio che però, al momento, non è ancora avvenuto. Il problema più grande sembra essere proprio la sostituzione del vettore Zenit, ucraino, con uno di costruzione completamente russa.

I vantaggi di lanciare razzi vettori da una base marina sono la riduzione di rischi per le aree popolate. Problema questo che, abbiamo visto spesso, i residui dei razzi cinesi hanno mostrato anche recentemente. Un altro vantaggio è poi quello di non avere conflitti con altri sistemi di lancio vicini (esempio tipico Cape Canaveral con le sue molteplici piazzole di lancio) e la quasi totale assenza di nave o traffico aereo che potrebbe bloccare la missione.

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Un lancio dalla piattaforma Sea Launch. Credit: Wikipedia/jurvetson 

La Sea Launch si spostava, per il lancio, verso l'equatore terrestre e questo porta altri vantaggi ulteriori. Infatti la rotazione della Terra all'equatore fornisce spinta ulteriore al razzo, permette di avere già l'inclinazione orbitale di zero gradi per i satelliti geostazionari, senza bisogno di manovre aggiuntive e costose in termini di carburante. Infine, da un sito equatoriale, si possono raggiungere tutte le orbite, dalle polari alle solari sincrone.

Insomma, la Cina si è avviata sulla strada aperta dalla Sea Launch anche se, al momento con un vettore, il CZ-11, molto meno potente dello Zenit. Infatti il razzo ucraino poteva portare in orbita geostazionaria carichi pesanti fino a 6 tonnellate e fu questo che permise, negli anni 2000, il suo successo commerciale nel settore dei satelliti per telecomunicazioni.

 

Fonti:
Spaceflight Now: https://spaceflightnow.com/2020/09/17/china-successfully-launches-satellites-from-ocean-going-platform/
Xinhua: http://www.xinhuanet.com/english/2020-09/15/c_139369076.htm
NASAspaceflight: https://www.nasaspaceflight.com/2020/09/china-bounces-back-long-march-11-nine-satellites/

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Massimo Martini

Sono appassionato di astronomia e di astronautica fin da quella notte del luglio 1969 quando, a poco più di sei anni, vidi i primi uomini mettere piede sulla Luna. La passione è cresciuta con gli anni e, sebbene non si sia trasformata in attività lavorativa, sono diventato un grande appassionato. Nel 1992, in pieno viaggio di Nozze, sono riuscito a trascinare persino la mia dolce metà al Kennedy Space Center per vedere il lancio del primo italiano nello spazio. Dal 2000 al 2017 ho realizzato e curato il sito astronautica.us che è stato sempre aggiornato ed il più possibile affidabile nelle informazioni. Purtroppo, per motivi personali sono stato costretto a chiudere il sito nel luglio 2017.
Sono stato, assieme a mia moglie, uno dei responsabili delle prime tre edizioni della convention 'AstronautiCON', che hanno visto anche la presenza di illustri ospiti nel campo astronautico. Al momento collaboro saltuariamente con la rivista del settore 'Spazio Magazine', attivamente con il sito aliveuniverse.today ed ho una rubrica fissa astronomica sul magazine locale 'Quello che c'è'.

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