La sonda Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN), lanciata a novembre 2013 ed entrata nell'orbita di Marte il 22 settembre scorso alle 2:24 UTC, ha già iniziato a fornire i primi dati osservando come le particelle energetiche solari interagiscono con l'atmosfera superiore del pianeta.
MAVEN, che ora è nella cosiddetta fase di "commissioning", ha iniziato a fare scienza per calibrare la strumentazione e le osservazioni hanno permesso agli scienziati di mappare per la prima volta su Marte l'idrogeno, l'ossigeno, il carbonio e l'ozono.
E' stata rilasciata oggi la prima immagine dell'atmosfera superiore di Marte catturata dalla sonda Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN), arrivata in orbita intorno al pianeta il 22 settembre alle 4:24 ora italiana.
L'Imaging Ultraviolet Spectrograph (IUVS) ha ottenuto queste foto in falsi colori otto ore dopo aver completato l'inserimento in orbita.
Un team internazionali di astronomi, utilizzando i dati del telescopio spaziale Hubble, ha studiato il vapore acqueo contenuto nelle atmosfere dei pianeti extrasolari in orbita intorno a stelle simili al Sole.
I tre pianeti presi in esame sono HD 189733b, HD 209458b, e WASP-12b, distanti tra i 60 e i 900 anni luce da noi.
Negli ultimi anni, la ricerca di pianeti extrasolari potenzialmente abitabili ha fatto passi da gigante ma non abbastanza. Siamo in grado di scoprire mondi simili alla Terra, nella zona abitabile della loro stella, dove l'acqua liquida potrebbe esistere ma i nostri strumenti non sono abbastanza potenti da confermare la presenza di vita.
Utilizzando i dati della sonda della NASA Cassini rilevati per la grande luna di Saturno, Titano, gli scienziati hanno trovato un modo per studiare le complesse atmosfere nebbiose che spesso avvolgono e nascondono i pianeti extrasolari.
Il lavoro è stato eseguito da un team guidato da Tyler Robinson, ricercatore presso l'Ames Research Center della NASA a Moffett Field, California.
La polvere sarebbe la componente chiave e dominante dell'ambiente marziano, polvere ovunque.
Così, descrive il Pianeta Rosso un ricercatore dellla Texas A&M University che ha trascorso gran parte degli ultimi nove anni studiando i dati e le immagini inviate a Terra dai rover.
Mark Lemmon, professore di scienze atmosferiche, ha collaborato con diverse missioni, soprattutto per i Mars Exploration Rover, Spirit e Opportunity.
Secondo Lemmon, l'aerosol di polvere gioca un ruolo fondamentale nel comportamento e nell'evoluzione dell'atmosfera marziana.
Le piante convertono l'energia della luce solare in energia chimica durante un processo chiamato fotosintesi.
E' l'attività mediante la quale le piante raccolgono la luce del Sole per produrre zuccheri, da anidride carbonica e acqua, rilasciando ossigeno come sottoprodotto.
Tale processo, con la sua semplice complessità, è parte della routine quotidiana su questo mondo ed è alla base della maggior parte dei processi biologici.
Quasi tutto quello che sappiamo oggi sul pericolo di radiazioni in un viaggio verso Marte e in un eventuale soggiorno in superficie lo abbiamo imparato nell'ultimo anno o poco più, grazie alla missione Mars Science Laboratory, Curiosity.
Lo spazio è sempre stato ritenuto un ambiente ostile ma è stata spesso convinzione che, una volta giunti a destinazione, sulla superficie del Pianeta Rosso, ci sarebbe stata una schermatura sufficiente per proteggere gli astronauti dai danni da radiazioni.
A pochi mesi dal rientro perfetto della "Ferrari" dello spazio" dell'ESA, il satellite GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer), un altro veicolo spaziale fuori servizio, e fuori controllo, è rietrato nella nostra atmosfera. Questa volta si trattato del satellite russo Cosmos-1220.
A dire il vero, sulla sua discesa attraverso l'atmosfera terrestre ci sono ancora notizie discordanti ma dovrebbe essere avvenuto senza arrecare danni a cose e/o persone domenica mattina all'alba.
Il telescopio spaziale Hubble e la sonda Cassini della NASA hanno unito i loro sforzi per osservare insieme le aurore di Saturno, riprendendo un meraviglioso spettacolo, una coreografia danzante di luci estremamente complessa.
Gli occhi elettronici dei due veicoli spaziali sono stati in grado di osservare le aurore da diversi punti vista.