Oramai gli scienziati sembrano concordi nel ritenere che Marte deve aver avuto una spessa atmosfera in passato, favorevole per un clima caldo e umido. Tuttavia, la sola teoria della perdita atmosferica non sembra sufficiente a far quadrare i conti sul carbonio.
Le tempeste solari avrebbero giocato un ruolo fondamentale nella storia di Marte, trasformando il pianeta da un posto ospitale al mondo freddo e desertico di oggi. I risultati arrivano dalla sonda della NASA MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile Evolution), che ha iniziato la sua missione poco più di un anno fa.
Questa elaborazione è un dettaglio dell'orizzonte di Plutone, ruotato di 180 gradi, delle due immgini raw lor_0299194487_0x630_sci_3 e lor_0299194497_0x630_sci_3.
Le informazioni colore sono state ottenute utilizzando le variazioni di luce come filtri.
I due orbiter, Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN (MAVEN) della NASA e la sonda indiana Mangalyaan della missione Mars Orbiter Mission (MOM) dell'agenzia spaziale ISRO, entrate in orbita attorno a Marte lo scorso anno a distanza di due giorni l'una dall'altra, hanno festeggiato questa settimana i rispettivi compleanni terrestri.
L'ossigeno, ritenuto uno dei biomarcatori fondamentali per la ricerca della vita sui pianeti extrasolari, potrebbe avere un'origine non biologica. Elemento fondamentale per la vita sulla Terra, viene prodotto da organismi fotosintetici, le piante, che continuamente riforniscono la nostra atmosfera e trasformano l'aria che respiriamo.
Le osservazioni dell'atmosfera terrestre dallo spazio, stanno aiutando gli astrofisici nella ricerca della vita sui altri mondi.
Identificare e misurare i livelli di azoto su un pianeta extrasolare, potrebbe essere fondamentale per valutare la sua abitabilità.
Il più grande deposito di carbonati presente su Marte suggerisce che il pianeta potrebbe aver perso gran parte della sua atmosfera originaria molto presto nella sua storia, ancor prima del periodo in cui l'acqua liquida scorreva sulla superficie disegnando le valli e i canali che vediamo oggi.
Se Titano oggi rappresenta uno dei potenziali paradisi del nostro Sistema Solare per gli astrobiologi, un tempo potrebbe essere stato un mondo molto freddo ed ostile per la vita.
Se i pianeti avessero una personalità, Marte sarebbe una rockstar, suggeriscono i risultati della sonda della NASA Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN). Il pianeta esibisce una curiosa acconciatura alla moicana di particelle atmosferiche in fuga dai poli, sfoggia un "mantello" di particelle metalliche nell'alta atmosfera e si accende con le aurore dopo essere stato investito dalle tempeste solari.
Un vento polare sta guidando i gas nell'atmosfera di Titano, la grande luna di Saturno, in un modo molto simile a quanto avviene sulla Terra.
La scoperta si basa sui dati raccolti dalla sonda della NASA Cassini in sette anni di missione.