Un gruppo di ricercatori della University of Tennessee di Knoxville ha studiato il Near Earth Object 1950 DA, scoprendo un dettaglio che potrebbe proteggere il mondo dalle future collisioni con gli asteroidi.
Il team, infatti, ha notato che 1950 DA ruota troppo velocemente per essere tenuto insieme dalla sola forza di gravità. Sull'oggetto agirebbero anche le forze coesive di van der Waals, mai rilevate prima d'ora su un asteroide.
I risultati sono stati pubblicati questa settimana sulla rivista scientifica Nature.
La caccia è aperta: la NASA è ormai alla ricerca di un asteroide da catturare e reindirizzare in orbita lunare per la missione che prevede l'invio di astronauti su una roccia spaziale entro il 2020.
Un progetto che dovrebbe accelerare le esplorazioni nello spazio profondo e preparare gli uomini ad andare su Marte.
I funzionari della NASA hanno annunciato giovedì scorso i progressi nella selezione del target.
Il 23 maggio, C. Jacques, E. Pimentel & J. Barros, del SONEAR Observatory, hanno annunciato la scoperta di un nuovo asteroide di 192 metri di diametro, ufficialmente designato come 2014 KM4 che, per la sua traiettoria presunta, ha già iniziato a far parlare di sé.
Fa parte della famiglia asteroide Apollo, caratterizzati da un'orbita con semiasse maggiore superiore ad una unità astronomica e un perielio (q) inferiore alla distanza della Terra all'afelio (q <1.017 AU).
In queste ultime ore, sembrano arrivare grandi notizie dalle regioni più lontane del nostro Sistema Solare!
Gli scienziati hanno scoperto il primo oggetto non planetario ad avere un proprio sistema di anelli.
La roccia spaziale, Chariklo, un asteroide in orbita intorno al Sole, tra Saturno ed Urano, sfoggia a sorpresa una coppia di anelli, probabilmente un insieme di detriti rimasti in orbita intorno all'asteroide a seguito di una collisione.
L'eclissi, ossia il fenomeno astronomico che si verifica quando un corpo si interpone tra l'osservatore e una sorgente di luce, ha sempre affascinato l'essere umano.
Quelle più note coinvolgono la Luna e il Sole, decisamente suggestive.
Ma in realtà si possono creare circostanze in cui la sorgente di luce oscurata è una stella della volta celeste, magari una di quelle osservabili ad occhio nudo, che momentaneamente può scomparire dalla nostra vista.
La disintegrazione di una cometa troppo vicino al Sole è stata ormai ripresa molte volte ma mai finora, non era stato visto un asteroide spaccarsi in diversi pezzi nella fascia degli asteroidi.
Il telescopio spaziale della NASA Hubble è stato il fotografo d'eccezione.
"Questa è una roccia. Vederla andare in pezzi davanti ai nostri occhi è piuttosto sorprendente", ha detto David Jewitt dell'UCLA, che ha condotto l'indagine.
Dopo 8 anni di osservazione, gli astronomi del SETI hanno scoperto altre particolarità sull'orbita dell'asteroide 624 Hektor, l'unico finora conosciuto che possiede una luna.
La formazione di questo piccolo sistema, composto da un doppio corpo primario e un piccolo satellite, è ancora un mistero ma il recente studio suggerisce che potrebbe essere un oggetto catturato dalla fascia di Kuiper, prodotto da un rimescolamento del materiale proveniente dai pianeti giganti del nostro Sistema Solare.
Un gruppo di astronomi, guidato da Stephen Lowry dell' Università di Kent nel Regno Unito, ha utilizzato il telescopio NTT (New Technology Telescope) dell'ESO per studiare la struttuta interna di un asteroide.
Il target è stato 25143 Itokawa, una piccola roccia spaziale dal diametro medio di circa 0,33 chilometri, in orbita vicino alla Terra, già famoso per la missione giapponese della sonda Hayabusa, lanciata nel 2003 dall'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA).
Utilizzando i dati rilevati dall'osservatorio spaziale dell'ESA Herschel, gli scienziati hanno trovato la prova diretta della presenza di vapore acqueo, sotto forma di geyser simili a quelli presenti sulla luna dei Saturno, Encelado, provenire dalla superficie di Cerere, pianeta nano e più grande asteroide del nostro Sistema Solare.
I risultati fanno parte del programma Measurements of 11 Asteroids and Comets Using Herschel (MACH-11).
Il telescopio spaziale WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer), dormiente in orbita polare terrestre da due anni ed appena risvegliato per una nuova missione, conquista già i primi risultati, individuando un asteroide mai osservato finora.
Lanciato nel 2009, era stato messo a riposo nel 2011 dopo aver completato la sua missione primaria ed aver catturato oltre 2,7 milioni di immagini a più lunghezze d'onda infrarosse e catalogato più di 560 milioni di oggetti.