Sui notiziari degli ultimi giorni è rimbalzata la notizia di tre oggetti che starebbero per sfiorare la Terra: cosa c'è di vero?
Il lancio della sonda giapponese Hayabusa 2 è stato rimandato una seconda volta a causa delle condizioni meteo.
Una stella vicina esplode, sconvolgendo la materia nella nebulosa. Parte collassa con la sua stessa gravità e forma un disco di materiale che circonda il Sole neonato. All'interno di questo disco, particelle di polvere riscaldate come roccia fusa si solidificano insieme per formare i condri che, a loro volta, si aggregano sotto l'azione di forze elettrostatiche e gravitazionali per diventare asteroidi o pianeti.
In questo ambiente difficile è nato l'asteroide Bennu, selezionato come meta per la prossima missione OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security – Regolith Explorer).
Un team di 14 ricercatori, guidato da David Williams della School of Earth and Space Exploration presso l'Arizona State University e da W. Brent Garry del Goddard Spaceflight Center NASA a Greenbelt nel Maryland, ha completato la prima mappa geologica globale dell'asteroide Vesta.
La carta è stata realizzata utilizzando le immagini ad alta risoluzione della sonda Dawn della NASA riprese tra giugno 2011 e settembre 2012.
La Mitsubishi Heavy Industries Ltd. e la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) sono pronte a lanciare la sonda spaziale giapponese Hayabusa 2, che intraprenderà un viaggio quadriennale verso l'asteroide 1999 JU3.
La notizia è stata resa nota con una press release lo scorso 30 settembre.
Un piccolo oggetto ci ha appena sfiorati e un altro, appena scoperto, passerà ancora più vicino tra pochi giorni...
Il telescopio della NASA Spitzer ha osservato un'eruzione di polvere intorno ad una giovane stella, probabilmente il risultato di una collisione tra grandi asteroidi. Un tipo di collisione che potrebbe contribuire alla formazione di un pianeta roccioso.
Un gruppo di ricercatori della University of Tennessee di Knoxville ha studiato il Near Earth Object 1950 DA, scoprendo un dettaglio che potrebbe proteggere il mondo dalle future collisioni con gli asteroidi.
Il team, infatti, ha notato che 1950 DA ruota troppo velocemente per essere tenuto insieme dalla sola forza di gravità. Sull'oggetto agirebbero anche le forze coesive di van der Waals, mai rilevate prima d'ora su un asteroide.
I risultati sono stati pubblicati questa settimana sulla rivista scientifica Nature.
La caccia è aperta: la NASA è ormai alla ricerca di un asteroide da catturare e reindirizzare in orbita lunare per la missione che prevede l'invio di astronauti su una roccia spaziale entro il 2020.
Un progetto che dovrebbe accelerare le esplorazioni nello spazio profondo e preparare gli uomini ad andare su Marte.
I funzionari della NASA hanno annunciato giovedì scorso i progressi nella selezione del target.
Il 23 maggio, C. Jacques, E. Pimentel & J. Barros, del SONEAR Observatory, hanno annunciato la scoperta di un nuovo asteroide di 192 metri di diametro, ufficialmente designato come 2014 KM4 che, per la sua traiettoria presunta, ha già iniziato a far parlare di sé.
Fa parte della famiglia asteroide Apollo, caratterizzati da un'orbita con semiasse maggiore superiore ad una unità astronomica e un perielio (q) inferiore alla distanza della Terra all'afelio (q <1.017 AU).