La comunicazione si è interrotta alle 06:09 GMT mentre era in corso una riconfigurazione tra la capsula e il Deep Space Network, la rete di antenne che la NASA usa per comunicare con le missioni nello spazio profondo.
"La riconfigurazione è stata condotta con successo diverse volte negli ultimi giorni e il team sta indagando sulla causa della perdita del segnale", ha dichiarato l'Agenzia NASA in un breve aggiornamento.
"Il team ha risolto il problema con una riconfigurazione a terra", hanno aggiunto. "Gli ingegneri stanno esaminando i dati dell'evento per aiutare a determinare cosa è successo, e l'addetto al comando e alla gestione dei dati effettuerà il downlink dei dati registrati a bordo di Orion durante l'interruzione per includere in quella valutazione”.
Orion sta bene
L'interruzione è durata 47 minuti (un numero mitico per tutti i fan di Star Trek!) ma, alla fine, Orion è risultato in ottima forma.
La navicella si sta preparando per una manovra cruciale: venerdì 25 novembre è prevista l'accensione del motore che inserirà la capsula in orbita attorno alla Luna dove, se tutto andrà bene, rimarrà per circa una settimana.
Orion si sta muovendo seguendo una vera e propria danza attorno al nostro satellite prima di entrare in un'orbita lontana e retrograda (cioè, orbiterà distante dalla superficie lunare e viaggerà intorno alla Luna nella direzione opposta alla direzione in cui la Luna viaggia intorno alla Terra). Questa traiettoria porta la capsula a entrare e uscire dalla sfera di influenza gravitazionale della Luna. L'inserzione in un'orbita retrograda e molto allungata è la seconda di un paio di manovre necessarie per spingere Orion su un percorso altamente stabile che richiede un consumo minimo di carburante durante il viaggio intorno alla Luna. La capsula tornerà verso la Terra l'1 dicembre e rientrerà nell'Oceano Pacifico al largo della costa della California l'11 dicembre.
Nel frattempo, gli ingegneri hanno già condotto la prima parte del test di volo per lo sviluppo del serbatoio del propellente, chiamato prop slosh. Questa verifica è necessaria perché il movimento del propellente, o slosh, nello spazio è difficile da modellare sulla Terra dato che il liquido si muove in modo diverso nei serbatoi a causa dell'assenza di gravità.
Il test richiede ai controllori di volo di attivare i propulsori del sistema di controllo della reazione quando i serbatoi di propellente vengono riempiti a diversi livelli. Gli ingegneri, quindi, misurano l'effetto che il flusso del propellente ha sulla traiettoria e sull'orientamento del veicolo spaziale mentre Orion si muove nello spazio.
LunaH-Map
Crediti: NASA/Arizona State University
... ma LunaH-Map fallisce
Il piccolo cubesat non è riuscito a eseguire una manovra cruciale prevista per lunedì 21 novembre.
LunaH-Map (Lunar Polar Hydrogen Mapper), che è uno dei 10 piccoli satelliti lanciati come carico utile con la missione Artemis 1 il 16 novembre, è stato progettato per mappare la distribuzione e l'abbondanza dell'idrogeno e, per estensione, del ghiaccio d'acqua vicino al polo sud della Luna.
Il cubesat, guidato dai ricercatori dell'Arizona State University,, ha mancato un'accensione del motore che doveva essere eseguita lunedì durante il suo sorvolo della Luna, probabilmente a causa di una valvola bloccata nel suo sistema di propulsione, hanno detto i funzionari della NASA. Ma non tutto è necessariamente perduto. Gli altri sistemi di LunaH-Map sembrano funzionare normalmente e la valvola potrebbe essere liberata, riportando in linea il sistema di propulsione.
"Se il sistema di propulsione è in grado di raggiungere la spinta entro i prossimi mesi, la missione scientifica potrebbe ancora essere recuperata in tutto o in parte", hanno detto i funzionari della NASA in un aggiornamento. "Sul percorso attuale del veicolo spaziale, sono disponibili traiettorie alternative per raggiungere l'orbita lunare, comprese orbite che potrebbero consentire misurazioni a bassa quota della superficie lunare". In alternativa, "potrebbero esistere soluzioni di traiettoria al di fuori del sistema Terra-Luna per volare vicino a certi asteroidi e caratterizzare il loro idrogeno contenuto", ha spiegato l'Agenzia.