Questo decreto, classificato come S 1694, impone all'Agenzia Spaziale Americana di prendere tutte le precauzioni necessarie, stabilendo principi e linee guida, per la conservazione dei "beni lunari di proprietà del Governo degli Stati Uniti" e di trasmettere tali informazioni alle società partner verso le quali saranno emesse licenze per lo svolgimento di un'attività lunari.
In sostanza, il sito dell'Apollo 11 sulla Luna, gli altri luoghi storici ed i manufatti dovranno essere rispettati e preservati e la direttiva dovrà essere accettata da chiunque richieda licenze statunitensi per operare nello spazio.
La Camera dei Rappresentanti del Governo degli Stati Uniti ha approvato il disegno di legge bipartisan introdotto dal senatore statunitense Gary Peters il 16 dicembre 2020.
"Da bambino, ho guardato i risultati delle missioni Apollo con entusiasmo come dimostrazione di ciò che è possibile fare quando ci si trova insieme con un obiettivo comune", ha detto il senatore Peters, membro del comitato per il commercio, la scienza ed i trasporti. "Sono orgoglioso di aver scritto questa legislazione bipartisan per preservare gli incredibili risultati degli astronauti dell'Apollo sulla Luna ed anche per onorare le 400.000 persone in tutto il mondo che lo hanno reso possibile, tra cui le famose Hidden Figures". Queste ultime sono le donne che hanno lavorato alla NASA negli anni '70 ed hanno aiutato l'Agenzia a raggiungere i suoi numerosi successi in quell'epoca. Lo scorso anno il presidente Trump aveva firmato un disegno di legge in onore di queste figure (soprattutto afroamericane) che includeva anche l'assegnazione delle medaglie d'oro del Congresso a Katherine Johnson, Christine Darden, Dorothy Vaughn e Mary Jackson.
Il senatore Ted Cruz, che ha promosso il provvedimento insieme a Peters, ha commentato "Mentre non vediamo l'ora di vedere nuove spedizioni sulla Luna e di posare gli stivali americani dove non sono mai stati prima su Marte, è fondamentale salvaguardare la storia dell'eccezionalità e dell'ingegnosità americana nello spazio, dall'Apollo 11 all'imminente programma Artemis".
L'amministratore della NASA Jim Bridenstine ha aggiunto: "Mentre andiamo avanti sulla Luna con il programma Artemis, la NASA è stata chiara sul fatto che dobbiamo farlo in modo sostenibile. Come parte degli Artemis Accords firmati con le nazioni partner, la NASA ha sottolineato che la protezione dei siti storicamente significativi è fondamentale e plaudo i leader di questa legislazione per il loro impegno a garantire che la futura scienza lunare e l'esplorazione avvengano in questa maniera".
Dalle raccomandazioni del 2011 al nuovo disegno di legge
S 1694 è basato sulle raccomandazioni della NASA emesse nel 2011 con il report "How to Protect and Preserve the Historic and Scientific Value of U.S. Government Lunar Artifacts".
L'Agenzia Spaziale americana, riconoscendo già 10 anni fa che molti altri paesi e compagnie private avrebbero presto visitato la Luna, aveva stilato una serie di linee guida per mitigare gli effetti delle future missioni sui luoghi storici. "Alcune operazioni di veicoli spaziali, come la discesa, l'atterraggio o il sorvolo, possono provocare danni significativi ai manufatti del sito; mentre altre operazioni (ad esempio, un rover che attraversa un sito Apollo) potrebbero comportare una perdita significativa del valore scientifico del sito stesso", si legge nel documento.
La NASA ritiene che possano essere stabiliti dei "confini" per ogni area da preservare, i quali possono racchiudere l'area dell'allunaggio, così come un rover ed il suo percorso ancora visibile sulla superficie lunare. Queste zone non solo non dovrebbero essere avvicinate ma neppure sorvolate per evitare qualsiasi forma di alterazione diversa dalle naturali intemperie spaziali. Sulla superficie saranno previste delle "zone di esclusione" in cui nessun veicolo potrà entrare ma (un po'!) ci si potrà avvicinare: "Il confine di mobilità superficiale sarà determinato per consentire il massimo accesso raccomandato per la valutazione scientifica dei manufatti del sito garantendo al contempo disturbi minimi".
Il raggio di protezione dovrebbe essere di almeno 2 chilometri perché un qualsiasi veicolo in avvicinamento potrebbe creare particelle ad alta velocità potenzialmente dannose, contaminazione terrestre e da sostanze chimiche che sarebbero deleterie nella preservazione del patrimonio. In particolare, si legge nel documento " i siti di atterraggio dell'Apollo 11 e 17 hanno un significato storico e culturale speciale. Si raccomanda che i siti dell'Apollo 11 e 17 siano trattati come unici, vietando le visite a qualsiasi parte del sito e che tutti i veicoli in visita rimangano oltre i confini dell'intero sito".
"L'Apollo 11 è stato un evento fondamentale nell'esplorazione umana e nella storia della tecnologia. L'Apollo 11 ha segnato il primo volo umano sulla superficie lunare; l'Apollo 17 ha rappresentato l'ultimo del programma Apollo. Il progetto Apollo in generale ed il volo dell'Apollo 11 in particolare, dovrebbero essere visti come uno spartiacque nella storia e nell'umanità. È stata la prima volta nella storia umana in cui emissari di questo pianeta hanno visitato un altro corpo nel Sistema Solare".
La legge sarà uguale per tutti?
A distanza di circa 50 anni da quando Neil Armstrong è diventato il primo essere umano a mettere piede sulla Luna, il nostro satellite sta diventando il posto più affollato.
La Cina è diventata il primo paese ad eseguire con successo un atterraggio morbido sul lato lontano della Luna e, recentemente, ha riportato sulla Terra i primi campioni di suolo lunare dagli anni '70. L'India ha tentato un allunaggio e molte compagnie privare tra cui in testa la SpaceX di Elon Musk, stanno assumendo ruoli più attivi nello spazio. L'idea di preservare la storia dell'esplorazione spaziale umana rientra in quella nuova branca dell'archeologia, chiamata archeologia spaziale. La Dr. Alice Gorman, esperta mondiale in questo settore emergente, che avevo intervistato qualche mese fa per OggiScienza, ha commento per aliveuniverse.today:
"Penso che l'Atto sia un'ottima mossa. Include tutti i siti Apollo, piuttosto che solo l'11 ed il 17 che erano stati al centro delle discussioni precedenti. Tuttavia, il modo in cui è espresso indica che considera solo i siti di atterraggio umano come siti archeologici, il che è un po' strano: gli archeologi considererebbero tutti i luoghi di atterraggio o di impatto come siti archeologici. La legge istituisce anche un sistema con cui gli operatori possono richiedere un permesso [speciale] per attività che possono causare danni ai siti Apollo. Poiché gli Stati Uniti possiedono i manufatti dell'Apollo, penso che questo significhi che tutti i Paesi, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno una relazione specifica con gli Stati Uniti nelle attività spaziali, saranno obbligati a farlo o saranno responsabili dei danni che causeranno. Quindi questo è un forte incentivo ad agire in modo responsabile intorno ai siti Apollo. Spero che altri Stati sosterranno questa mossa e richiederanno agli appaltatori di considerare le implicazioni del patrimonio nei loro piani operativi di superficie."