Nuove immagini riprese dal ALMA mostrano per la prima volta l'effetto diretto dell'attività vulcanica nell'atmosfera della luna di Giove Io.
Il satellite gioviano Io, fotografato dalla sonda Juno nell'infrarosso termico, è costellato da macchie calde che sono vulcani in eruzione; uno di questi "hot spot" è apparso solo di recente ed è evidenziato nell'immagine.
Questa spettacolare immagine nell'infrarosso termico mostra innumerevoli "punti caldi" dovuti al vulcanesimo su Io, il satellite di Giove.
L'immagine originale del satellite gioviano ripresa da Juno (a sinistra) è stata processata dall'appassionato R.Tkachenko (al centro) e confrontata con quello che si dovrebbe vedere con uno strumento a maggior definizione (a destra).
Questo ritratto di Giove con le sue due lune, Io e Europa, è stato ripreso dalla sonda della NASA Juno durante il suo ottavo perigiove (PJ8). La foto è stata scattata il 2 settembre alle 00:14 UTC da una distanza di 27.516 chilometri dalla cima delle nubi che avvolgono il pianeta.
Utilizzando l'ottica adattiva di due grandi telescopi terrestri, il Keck II da 10 metri ed in Gemini Nord da 8 metri, entrambi situati nei pressi della vetta del Maunakea nelle Hawaii, gli astronomi dell'Università della California hanno osservato 48 vulcani sulla superficie della luna di Giove, Io, tra agosto 2013 e la fine del 2015.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Journal of Geophysical Research, finanziato dalla NASA, rivela che la sottile atmosfera di Io condensa come ghiaccio quando la luna si trova all'ombra di Giove.
Le maree generate da un oceano di magma sotto la superficie di Io, la luna di Giove, potrebbero spiegare perché i vulcani sembrano trovarsi nel posto "sbagliato".
Grazie all'imaging interferometrico il Large Binocular Telescope è riuscito a riprendere un lago di lava sulla luna di Giove, Io, con un dettaglio senza precedenti per un telescopio terrestre.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.