Questo è un periodo caldo per Venere ma anche per la Luna. Ora c'è un nuovo studio che sembra non voler far torto a nessuno e mette insieme, in un certo senso, questi due oggetti del Sistema Solare.
Secondo uno studio finanziato dalla NASA, la vitamina B3, che troviamo comunemente in latte, verdure e cereali, si sarebbe in buona parte formata nello spazio per poi arrivare sulla Terra tramite meteoriti e comete.
Molecole organiche complesse, mattoni della vita, sono state rilevate in un disco protoplanetario che circonda una giovane stella.
La scoperta, realizzata con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), riconferma che le condizioni in cui hanno avuto origine la Terra e il Sole non sono uniche nell'Universo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature del 9 aprile.
La superficie di Mercurio, scura e poco riflettente, è stata a lungo un mistero per gli scienziati ma, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, sarebbe il risultato di un'incipriata costante di carbonio, proveniente da micro impatti meteorici.
Una nuova cometa, appena scoperta, si sta avventurando attraverso il Sistema Solare interno e raggiungerà il perielio il 29 giugno 2014, passando a circa 9 milioni di chilometri dal Sole.
Il nuovo visitatore è stato scoperto il 13 marzo da Cristovao Jacques, da cui la cometa prende il nome, e dal team SONEAR (Southern Observatory for Near Earth Asteroids Research), vicino Oliveira, Brasile.
Mentre l'origine della vita rimane un mistero, gli scienziati stanno trovando sempre più prove che il materiale proveniente dallo spazio e consegnato alla Terra da impatti di comete e meteoriti, avrebbe potuto fungere da innesco per la vita sul nostro pianeta.
Gli amminoacidi, necessari per produrre le proteine, molecole tra le più importanti per la vita, sono stati trovati in diversi meteoriti ricchi di carbonio (condriti carbonacee)
Per la seconda volta, un grande anello di polveri diffuse è stato confermato in prossimità dell'orbita di un pianeta del nostro Sistema Solare.
Non stiamo parlando dei maestosi anelli di ghiaccio di Urano, Giove e Saturno (per eccellenza!) ma di una sorta di coda di polveri, simile a quella studiata a fine 2010 dal telescopio Spitzer della NASA in prossimità della Terra.
Le nubi nottilucenti (NLC) sono un misterioso fenomeno atmosferico: di colore blu elettrico, trasformano il nostro pianeta in un paesaggio alieno.
In effetti, i ricercatori affermano che questa sensazione non è poi così lontana dalla realtà: il loro ingrediente chiave proviene dallo spazio esterno.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.