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L'Apollo 8 perde Frank Borman
L'unica delle missioni Apollo che aveva tutti e tre i suoi membri dell'equipaggio ancora qui con noi, ha perso uno dei suoi protagonisti. Frank Frederick Borman II se ne andato il 7 novembre 2023 all'età di 95 anni, pochi giorni dopo la scomparsa di Ken Mattingly.
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By Massimo Martini Massimo Martini - Categoria principale: Speciale Missioni
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Per uno bizzarro scherzo del destino, la scomparsa di Borman è avvenuta a pochi giorni di distanza dalla perdita di un'altro degli astronauti che hanno visto da vicino la Luna durante le missioni Apollo. Frank fu il Comandante della storica missione Apollo 8, la prima a volare verso la Luna, nel lontano 1968.
Una vita in salita
Borman nacque il 14 marzo 1928 a Gary, Indiana. Era figlio unico e soffriva da piccolo di frequenti infiammazioni del tratto nasale. Per farlo stare meglio la famiglia si trasferì nel clima più mite di Tucson, in Arizona, che Frank considerava la sua città Natale. Dopo le scuole, a quindici anni iniziò a prendere lezioni di volo. Ma la sua famiglia non aveva i mezzi economici per poterlo iscrivere all'università e così, per poter studiare Ingegneria Aeronautica entrò all'Accademia Militare di West Point. Nel 1950 Borman prese la laurea e, pochi mesi dopo, si sposò con Susan Bugbee con la quale ebbe due figli.
Dopo essere entrato nell'U.S. Air Force si qualificò come pilota da caccia e prestò servizio anche nelle Filippine. Conseguì un Master of Science al Caltech nel 1957, e poi divenne assistente professore di termodinamica e meccanica dei fluidi a West Point. Nel 1960, fu selezionato per la Classe 60-C presso la USAF Experimental Flight Test Pilot School presso la base aeronautica di Edwards in California e si qualificò come pilota collaudatore. Dopo la laurea, fu accettato come uno dei cinque studenti della prima classe presso la Scuola Pilota di Ricerca Aerospaziale.
Nella foto Frank Borman nel 1964. Credito: NASA.
Borman fu selezionato come astronauta della NASA con il secondo gruppo, noto come Next Nine, nel 1962. Si trasferì con la famiglia ad Houston, Texas, dove si trovava il Manned Spacecraft Center (MSC) e cominciò a prendere pratica con i diversi campi del volo spaziale umano e del programma Gemini in particolare.
La missione Gemini 7
Uno degli obiettivi del progetto Mercury era quello di testare l'abilità degli equipaggi e dei componenti del veicolo spaziale ad operare nello spazio per lungo tempo. Infatti le missioni Apollo sulla Luna avrebbero avuto durate di almeno una settimana e, fino a quel momento i voli orbitali con le piccole Mercury non si erano protratte che, al massimo, per poco più di un giorno.
La Gemini 7 venne lanciata il 4 dicembre 1965 e, assieme a Borman, Comandante della missione, vi era James Lovell nel ruolo di Pilota. I due rimasero nello spazio, nell'angusta cabina del veicolo spaziale Gemini, per quasi 14 giorni ed eseguirono numerosi test ed esperimenti, soprattutto in campo medico. Inoltre venne eseguito un incontro ravvicinato con la Gemini 6A, lanciata il 15 dicembre. Il rientro di Gemini 7 avvenne il 18 dicembre e quello, all'epoca, divenne il volo spaziale più lungo mai realizzato da esseri umani.
Nella foto un momento del rendez-vous fra la Gemini 7 di Borman e Lovell e la Gemini 6A di Thomas Stafford e Walter Schirra Credito: NASA..
Il rogo maledetto
Il 27 gennaio 1967 i tre membri dell'equipaggio della prima missione Apollo: Gus Grissom, Ed White e Robert Chaffeee, rimasero uccisi in un incendio che devastò la capsula durante un test sulla rampa di lancio di Cape Canaveral.
Borman fece parte del comitato di revisione della NASA che indagò sull'incendio dell'Apollo 1 e si scontrò con parte della direzione tecnica per portare avanti le sue convinzioni sulla sicurezza della capsula. Borman fu molto critico verso il management della Nasa e il costruttore North American Aviation, accusandoli per la loro “ignoranza, indolenza e disattenzione” al punto che lui stesso fu inviato allo stabilimento a Downey, in California e rilevò che il grado di alcolismo dei suoi dipendenti influiva sui progetti lunari assegnati. “Borman li ha messi in chiaro,” scrisse Aldrin, in Men from Earth (1989). “Il suo stile di gestione che rasentava il bullismo ha funzionato”.
Nell'aprile 1967 Borman, mentre prestava servizio nel comitato investigativo, fu uno dei cinque astronauti che testimoniarono davanti alle commissioni della Camera dei Rappresentanti e del Senato degli Stati Uniti che indagavano sull'incendio dell'Apollo 1 (gli altri erano Shepard, Schirra, Slayton e McDivitt). Borman dovette affrontare domande difficili e talvolta ostili. La testimonianza di Borman contribuì però a convincere il Congresso che l'Apollo sarebbe stato sicuro per volare di nuovo. Borman disse loro: "Stiamo cercando di dirvi che abbiamo fiducia nel nostro management, nei nostri ingegneri e in noi stessi. Penso che la vera domanda sia: voi avete fiducia in noi?"
La Luna, da vicinissimo
L'equipaggio della missione Apollo 8 venne scelto nel 1967 e, inizialmente la missione prevedeva un volo attorno alla Terra. Ma le notizie filtrate dalla CIA che in Unione Sovietica vi erano preparativi per una missione abitata con sorvolo lunare prima della fine del 1968, spinsero i responsabili della NASA a tentare un volo simile non previsto in precedenza.
Nell'immagine, un fotogramma tratto da un filmino girato in 16mm a bordo della capsula, Borman a bordo dell'Apollo 8 durante il volo attorno alla Luna: NASA..
Dal punto di vista tecnico non era una missione cruciale per sbarcare sulla Luna, almeno non così importante come la successiva Apollo 9 che avrebbe testato il sistema Apollo completo del Modulo Lunare in orbita terrestre. Ma, senza dubbio, l'effetto che ebbe sull'opinione pubblica dell'epoca ne valse senz'altro la pena.
L'equipaggio designato comprendeva Borman, come comandante della missione, James Lovell pilota del Modulo di Comando e William Anders come pilota del Modulo Lunare.
Il decollo avvenne il 21 dicembre 1968 grazie al razzo Saturno 5, al suo terzo volo, il primo con equipaggio. La capsula Apollo, denominata 'Columbia' impiegò tre giorni per raggiungere la Luna. Orbitò intorno ad essa dieci volte nel corso di 20 ore, durante le quali l'equipaggio effettuò una trasmissione televisiva in occasione della vigilia di Natale, durante la quale vennero letti i primi 10 versetti del libro della Genesi. All'epoca la trasmissione risultò il programma televisivo più seguito della storia. La missione Apollo 8 è nota per la fotografia Earthrise (Terra nascente) scattata da Anders della Terra che si alza sopra l'orizzonte lunare mentre il Modulo di Comando/Servizio orbita attorno alla Luna. Gli astronauti di Apollo 8 furono anche i primi esseri umani a vedere con i propri occhi il lato nascosto della Luna.
Nelle prime fasi del volo verso la Luna Borman ebbe i sintomi della sindrome di adattamento allo spazio con nausea, vomito e diarrea. Contro il parere di Borman i suoi due compagni di missione furono costretti ad avvisare il Controllo Missione delle sue condizioni mediche. I medici ed i responsabili della NASA conclusero però che non vi fossero preoccupazioni riguardo alla malattia di Borman, pensando si trattasse di un effetto delle pillole assunte per dormire o una breve influenza (al tempo infatti la sindrome non era conosciuta). La malattia venne superata rapidamente e non ebbe comunque impatto sullo svolgimento del volo.
Nella foto il famoso scatto Earthrise, ripreso durante la missione Apollo 8 dall'astronauta Bill Anders. Credito: NASA..
Prima di quel momento, con le missioni Mercury e Gemini gli astronauti non avevano praticamente modo di muoversi mentre nel più spazioso Apollo si. Questo venne indicato come uno dei motivi principali per il sorgere del 'mal di spazio', una condizione che colpisce circa un terzo degli astronauti fino a che il corpo, nel giro di un giorno, non si abitua alla sensazione di assenza di peso.
Gli astronauti dell'Apollo 8 fecero il loro ritorno sulla Terra il 27 dicembre 1968, quando la loro navicella spaziale ammarò nel nord dell'Oceano Pacifico.
L'anno successivo, durante la missione di sbarco sulla Luna dell'Apollo 11, Borman fu il collegamento della NASA alla Casa Bianca, dove assistette al lancio in televisione assieme al presidente Richard Nixon dallo Studio Ovale.
Dopo la NASA
Dopo essersi ritirato dalla NASA e dall'Air Force nel 1970, Borman divenne vicepresidente senior per le operazioni presso la Eastern Air Lines. Divenne amministratore delegato della Eastern nel 1975 e presidente del consiglio di amministrazione nel 1976. Sotto la sua guida, la Eastern attraversò i quattro anni più redditizi della sua storia, ma la deregolamentazione delle compagnie aeree e il debito aggiuntivo contratto per l'acquisto di nuovi aerei portarono a tagli salariali e licenziamenti e, infine, la sua entrata in conflitto con i sindacati provocò le sue dimissioni nel 1986. Borman si trasferì a Las Cruces, nel New Mexico, dove gestì una concessionaria Ford assieme a suo figlio Fred.
Nella foto Frank Borman con il suo aereo privato che ha pilotato fino al 2018. Credito: LARRY MAYER, Billings Gazette.
Nel 1998 i Borman acquistarono un ranch a Billings, nel Montana, ed è qui che Frank si è spento il 7 novembre 2023 all'età di 95 anni.
Purtroppo ora rimangono soltanto otto gli astronauti che hanno visto la Luna da vicino...
Godspeed Frank!
- Sitografia e bibliografia:
Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/Frank_Borman
NASA - https://www.nasa.gov/news-release/nasa-administrator-honors-life-of-apollo-astronaut-frank-borman/
Startmag - https://www.startmag.it/innovazione/vi-racconto-chi-e-stato-frank-borman/ - Copyright: http://aliveuniverse.today/p/44-disclaimer-e-Copyright