Un nuovo studio ha scoperto che la "pioggia di diamanti", un tipo esotico di precipitazione a lungo ipotizzato sui pianeti giganti di ghiaccio, potrebbe essere più comune di quanto si pensasse in precedenza.
Il consiglio arriva da National Research Council (NRC) che ha pubblicato la sua terza indagine decennale, intitolata "Origini, mondi e vita".
Sono i più gemelli di tutti i pianeti del Sistema Solare. Hanno quasi le stesse dimensioni e massa, hanno composizioni e strutture simili così come le velocità di rotazione. Eppure il loro aspetto è così sorprendentemente diverso.
Il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA ha completato il suo grand tour annuale del Sistema Solare esterno.
I "giganti di ghiaccio" più esterni del Sistema Solare, Nettuno e Urano, hanno ancora molti segreti. Uno dei più intriganti è scoprire come nasce il loro campo magnetico.
Uno studio presentato da Tristan Guillot all'Europlanet Science Congress (EPSC) 2021 mostra che alcune anomalie atmosferiche rilevate su Nettuno e Urano potrebbero essere legate alle cosiddette mushballs, ovvero chicchi di grandine giganteschi fatti di una miscela di ammoniaca e acqua.
I mondi con oceani sotterranei potrebbero essere molto diffusi in tutto il Sistema Solare. Ora, un team guidato dal Dr. Corey Cochrane del Jet Propulsion Laboratory della NASA ha svolto alcuni lavori preliminari per dimostrare che un sorvolo relativamente semplice del sistema Uraniano, con un magnetometro mediamente sensibile, potrebbe fornire i dati necessari per determinare se le lune più grandi ospitano mari sommersi.
Urano è ancora un mistero. Il pianeta, osservato per la prima volta dall'osservatorio Chandra X-ray della NASA, mostra intriganti emissioni a raggi X.
Immagine infrarossa di Urano, circondato dai suoi anelli e satelliti, in una ripresa infrarossa con ottiche adattive realizzata con il Large Binocular Telescope Observatory
Utilizzando i dati del Herschel Space Observatory, un gruppo di astronomi guidati da Örs H. Detre del Max Planck Institute for Astronomy è riuscito a determinare le proprietà fisiche delle cinque lune principali di Urano. La radiazione infrarossa misurata, generata dal Sole che riscalda le loro superfici, suggerisce che assomigliano ai pianeti nani come Plutone