Sotto la superficie modellata dai crateri, la luna di Satuno, Mimas, potrebbe nascondere un nucleo congelato o un oceano di acqua liquida.
Radwan Tajeddine, astronomo della Cornell University, ha pubblicato i suoi risultati sul numero del 17 ottobre della rivista Science.
La sonda della NASA Cassini ha iniziato il mese di settembre esplorando il polo nord di Saturno (ad agosto, invece, aveva osservato il polo sud).
Le fotocamere Narrow Angle Camera e Wide Angle Camera dellImaging Science Subsystem (ISS) hanno acquisito immagini coprendo range temporali di oltre 24 ore.
Il 19 agosto alle 05:26 UTC, la sonda della NASA Cassini ha raggiunto il periasse del mese, arrivando a 901.430 chilometri dalla cima delle nubi di Saturno, un buon punto di vista per studiare l'atmosfera del pianeta.
Il 17 agosto l'Imaging Science Subsystem (ISS) insieme all'Ultraviolet Imaging Spectrograph Subsystem (UVIS) hanno ripreso alcune immagini globali del pianeta e per sei ore hanno monitorato l'andamento delle nuvole nella fascia equatoriale.
Ci dovremo abituare a queste vedute suggestive di Saturno perché la sonda della NASA Cassini, a partire dal 2016, inizierà le orbite finali che la porteranno sempre più vicino al polo nord del pianeta eppure, ogni volta che le immagini vengono pubblicate nel catalogo di missione è difficile non restarne affascinanti.
Il 2 luglio Saturno è stato ripreso sia con la Narrow Angle Camera che con la Wide Angle Camera.
Oggi la sonda della NASA Cassini festeggia 10 anni di esplorazione del sistema di Saturno.
Insieme alla sonda dell'ESA Huygens, arrivò in orbita intorno al pianeta il 30 giugno del 2004 per una missione di quattro anni.
Dal 2008, la NASA ha concesso ben tre estensioni, offrendo agli scienziati l'opportunità di osservare parte dei cambiamenti stagionali di Saturno per almeno un terzo della sua orbita trentennale intorno al Sole.
Grazie agli sforzi congiunti delle agenzie spaziali NASA ed ESA, gli scienziati hanno trovato la prova che l'azoto presente nell'atmosfera di Titano, la grande luna di Saturno, si è formato in condizioni simil a quello della fredda culla delle antiche comete, la Nube di Oort, l'ipotetica bolla sferica che avvolge il Sistema Solare fino a 100.000 unità Astronomiche.
La scoperta esclude, così, la possibilità che gli elementi base dai cui è nata la luna si siano aggregati all'interno del disco caldo di materiale che circondava Saturno nel momento della sua formazione.
Nuove spettacolari immagini catturare dai ricercatori dell'Università di Leicester, mostrano che la formazione delle aurore polari più intense di Saturno è strettamente legata al collasso della coda magnetica del pianeta, quando viene colpita dalle particelle cariche provenienti dal Sole.
Questo meraviglioso arcobaleno cosmico ritrae una sezione degli affascinanti anelli di Saturno, circa quattro secoli più tardi della loro scoperta.
Furono osservati per la prima volta nel 1610 da Galileo Galilei, con un telescopio di sua invenzione ma non ne fu compresa subito la vera natura.
Secondo un gruppo di ricercatori della Brown University di Rhode Island e del Lunar and Planetary Institute in Texas, la singolare cresta equatoriale di Giapeto, luna di Saturno, avrebbe un'origine esogena.
Il nuovo studio, pubblicato su arXiv, si basa su simulazioni in 3D dei rilievi.
La sonda della NASA Cassini potrebbe aver documentato la formazione di un nuovo oggetto ghiacciato tra gli anelli di Saturno, che potrebbe trasformarsi in una nuova luna.
Il dettaglio è stato notato nelle immagini della Narrow Angle Camera del 15 aprile 2013, quando il target era in realtà Prometeo, la piccola luna a forma di patata di 148 chilometri di diametro, che agita e perturba l'anello F, creando dei curiosi drappeggi chiamati "streamer-channels".
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.