Ad un anno esatto dalla fine della missione, si scopre che l'ultima immagine inviata dalla sonda dell'ESA Rosetta prima di impattare sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, in realtà, non era veramente l'ultima: gli scienziati ne hanno trovata un'altra nascosta nell'ultima telemetria ricevuta.
Questa immagine inedita, ripescata negli ultimi dati inviati dalla sonda europea un attimo prima di impattare la cometa, ne mostra dettagli minuti della superficie.
Una collezione di 210 immagini della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, scattate da Rosetta tra luglio 2014 e Settembre 2016.
In questa nuova composizione, i ricercatori ESA hanno raccolto ben 24 outburst della cometa Churymov-Gerasimenko in prossimità del perielio.
Come ricorderete, Rosetta ha terminato la sua missione il 30 settembre 2016, impattando sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ma i suoi strumenti hanno lavorato fino alla fine.
Un masso grande quanto un palazzo (diametro sui 30 metri e massa stimata in 13000 tonnellate) risulta essersi spostato di 140 metri in 9 mesi, a causa dell'attività cometaria e complice la bassissima forza di gravità.
Nelle immagini riprese da Rosetta sul nucleo della cometa si vedono nuove caratteristiche, come sistemi di dune in movimento e massi con scie dovute al trasporto di materia da parte dei gas i quali, evidentemente, sono abbastanza intensi da spostare i grani di polvere in superficie.
La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, inseparabile compagna della sonda Rosetta dell'ESA, aveva attirato l'attenzione anche del cubesat PROCYON a settembre 2015, nel momento di massima attività subito dopo il perielio. Un gruppo di astronomi del National Astronomical Observatory in Giappone, dell'Università del Michigan, Rikkyo University e l'Università di Tokyo ha usato il telescopio LAICA a bordo del microsatellite per studiare la chioma di Chury e calcolare il tasso di dissipazione dell'acqua dalla cometa.
Questa è la collezione delle ultime 3 immagini riprese dalla "Navigation Camera" di Rosetta nella prima metà di Settembre.
Mentre 67P/Churyumov–Gerasimenko si avvicinava al perielio, lo spettrometro VIRTIS (Visible Infrared Thermal Imaging Spectrometer), a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, rilevava inaspettatamente ghiaccio secco, mai visto prima su una cometa.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.