La sonda NASA sta effettuando in queste ore un nuovo passaggio nella corona esterna, è l'ultimo perielio di questa prima serie orbite e stavolta le osservazioni dureranno più a lungo.
Quattro giorni fa si è festeggiato il primo anniversario dal lancio della sonda solare NASA, che si appresta ad effettuare il terzo incontro ravvicinato con la stella il 1 Settembre.
Questa immagine è stata ripresa nella regione più esterna della corona solare dalla sonda Parker l' 8 Novembre scorso.
Tra oggi e domani la Terra dovrebbe sperimentare tempeste geomagnetiche intense (classe G1), legate all'attraversamento di uno strato di corrente eliosferica generato da un "buco coronale"
La prima missione dell'umanità verso una stella, il nostro Sole, verrà lanciata nel 2018. La sonda, inizialmente chiamata Solar Probe Plus, è stata ora ribattezzata Parker Solar Probe, in onore dell'astrofisico Eugene Parker che per primo, negli anni '50, teorizzò l'esistenza del vento solare. L'annuncio in un comunicato della NASA.
La zona blu-scura in basso a sinistra, ripresa poche ore fa nell'ultravioletto dal "Solar Dynamics Observatory" della NASA, è un enorme "buco coronale".
Ultimamente sull'emisfero settentrionale del Sole si è aperto un vasto "buco coronale", una regione poco attiva dove le linee di campo magnetico si aprono verso lo spazio interplanetario e lasciano fluire grandi quantità di plasma.
Combinando le osservazioni ad alta risoluzione del satellite HINODE della JAXA, quelle della missione IRIS (Interface Region Imaging Spectrograph) della NASA ed una simulazione numerica con il supercomputer ATERUI del National Astronomical Observatory of Japan (NAOJ), i team di ricerca, guidati da Joten Okamoto della Nagoya University e da Patrick Antolin del National Astronomical Observatory del Giappone, sono riusciti a catturare le prime osservazioni dirette dell'assorbimento risonante, un processo da tempo ritenuto responsabile del riscaldamento coronale.