I recenti risultati negativi sulla ricerca di materia oscura nella miniera di Davis e sulla generazione di nuove particelle esotiche al LHC di Ginevra gettano ombre sulla possibilità di andare oltre il modello standard in tempi brevi.
In queste settimane circolano voci su una possibile scoperta rivoluzionaria da parte di LHC, al CERN di Ginevra. Se confermate, potrebbe essere l'inizio di una "nuova fisica" oltre il "modello standard".
Lanciato ieri dal vettore cinese "Lunga Marcia", il satellite Dark Matter Particle Explorer (DAMPE) dal poligono cinese di Jiuquan.
Questa immagine mostra il campo XXL-Sud (o XXL-S), una delle due zone di cielo osservate dalla survey XXL.
La materia ordinaria, cioè quella visibile formata da elettroni, protoni e neutroni, è solo il 5 per cento della massa dell'Universo, il restante è materia oscura ed energia oscura, un altro strano fenomeno associato all'espansione dell'Universo. Ora, un nuovo studio, guidato da Gary Prézeau del Jet Propulsion Laboratory della NASA e pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal, ha proposto l'esistenza di lunghi filamenti di materia oscura, simili a capelli, attorno ai pianeti.
Questa immagine è la prima mappa su grande scala della distribuzione della materia barionica ordinaria e della materia oscura in una regione dell'universo.
I risultati di due nuovi esperimenti restringono il cerchio sulla natura dei due componenti principali dell'Universo. Adesso abbiamo escluso delle possibilità ma il mistero rimane...
L'Universo si sta spegnendo lentamente. La conferma arriva da un recente studio che ha cercato di determinare il bilancio energetico dell'Universo locale, studiando più di 200 000 galassie.
Utilizzando la Dark Energy Camera (DEC), una delle macchine fotografiche più potenti del mondo, sono stati scoperti otto deboli oggetti che si aggirano nei pressi della Via Lattea. Si tratta probabilmente di galassie nane, come quelle trovate dallo stesso team, che lavora al programma Dark Energy Survey (DES), all'inizio di quest'anno.
Quella mostrata è la parte centrale di un ammasso di galassie la cui gravità moltiplica, deformandola, l'immagine di una galassia molto più lontana, L'effetto "lente gravitazionale", previsto da Einstein, è stato in questo caso utilizzato per mappare la distribuzione della materia oscura nell'ammasso, dato che questa è la causa principale della deviazione dei raggi luminosi. La distribuzione è quella mostrata nel riquadro (curve di livello) e ha fornito i primi indizi di "auto-interazione" non gravitazionale della materia oscura con se stessa.