Un nuovo e recente cratere da impatto sul suolo marziano è stato documentato da una delle fotocamere della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).
Il cratere appare, per la prima volta, in una ripresa del 2012, grande come mezzo campo da calcio.
L'impatto che lo ha generato deve essere stato piuttosto simile all'esplosione della meteora russa di Chelyabinsk dello scorso anno.
In tanti anni di osservazioni, sicuramente Marte si è rivelato un mondo estremamente dinamico ma c'è una domanda in particolare, fra i quesiti ancora insoluti, a cui tutti vorremmo dare una risposta certa: sulla sua superficie l'acqua allo stato liquido scorre occasionalmente ancora oggi?
Di sicuro, finora, le migliori indicazioni in tal senso sono arrivare dalle sonde in orbita che riescono a monitorare il pianeta con ripetuti passaggi, evidenziandone i cambiamenti stagionali e temporali in generale.
Ci troviamo su Marte, a 47.9 S e 303.6 E, a sud-est della regione equatoriale Tharsis, sul bordo nord occidentale di Argyre Planitia, una pianura che si trova all'interno di un grande ed antico bacino da impatto (il secondo in dimensioni dopo Hellas).
Il nome, "argyros" ossia "argento", proviene da una mappa disegnata dall'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli nel 1877, con riferimento ad "Argyre", un'isola di argento della mitologia greca.
Una nuova immagine della fotocamera ad alta risoluzione High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) ha ripreso, dall'orbita, il rover della NASA Curiosity al lavoro su Marte, lo scorso 11 dicembre 2013.
Da questa pagina del sito dedicato, gestito dall'University of Arizona di Tucson, è possibile accedere all'immagine nei diversi formati: hirise.lpl.arizona.edu/ESP_034572_1755
Come annunciato, la cometa C/2012 S1 ISON il 1 ottobre ha effettuato un flyby ravvicinato su Marte.
Il 29 settembre il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) è stato manovrato per puntare la sua fotocamera High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) verso la ISON.
L'Unione Sovietica fu la prima ad atterrare su Marte nel 1971: la conferma arriva dalle immagini ad alta risoluzione della fotocamera HiRISE a bordo della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).
Mentre Curiosity si prepara al primo utilizzo del trapano, grazie alla fotocamera HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) della sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) abbiamo la possibilità di avere una visione globale di tutto il percorso compiuto dal rover.
Nuove prove indicano un passato umido per Marte e si aggiungono ai risultati della missione Cuiorsity ed alle evidenze segnalate dai rover e lander di superficie e dalla sonde orbitali delle missioni passate.
I dati arrivano dello spettrometro CRISM (Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars) dalla sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), che ha osservato il grande cratere McLaughlin, largo 92 chilometri e profondo 2,2 chilometri.
Grazie al High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo di Mars Reconnaissance Orbiter, è stata ripresa una nuova immagine della zona di atterraggio di Curiosity.
I monoliti di Marte e di Phobos, tra mistero, supposizioni, spiegazioni esotiche o pragmatiche, sono ormai da anni al centro dell'attenzione.
In rete sono sempre un argomento attuale di dibattito e sono tra le foto più viste nel nostro album di Flickr (Album di 2di7 & titanio44).