La crescita dell'anidride carbonica nell'atmosfera sembra inarrestabile e ha appena stabilito un nuovo record
Secondo l’ultimo rapporto IPCC, le condizioni metereologiche estreme che ormai devastano intere comunità in tutto il mondo sono inequivocabilmente causate dai gas serra. L’essere umano può ancora far qualcosa per mitigare il futuro ma il tempo stringe.
La NASA, grazie alla spinta della nuova amministrazione Biden, vara un programma in grande stile per lo studio climatico. Si tratta di una serie di missioni dal costo totale di 2,5 miliardi di dollari.
Secondo un nuovo studio, le gocce di pioggia su altri pianeti e lune sono sorprendentemente simili nelle dimensioni delle gocce di pioggia sulla Terra nonostante abbiano composizioni chimiche diverse e cadano attraverso atmosfere molto diverse.
In un recente studio, guidato dalla Brown University, lo studente Ben Boatwright descrive un cratere di Marte senza nome che mostra evidenti tracce di antichi ruscelli e stagni ma alcun segno di immissari o di acque sotterranee in risalita. Ma allora, da dove arrivava l'acqua?
Il terreno basaltico dell'Islanda ed il clima, tipicamente al di sotto dei 3 gradi Celsius, sembrano avere molte analogie con il cratere Gale su Marte, dove sta operando il rover della NASA Curiosity.
In base a dei modelli climatici del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA, l'inospitale pianeta Venere potrebbe essere stato abitabile per due miliardi di anni della sua storia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters.
Secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, un'ondata di freddo 116 milioni di anni fa, avrebbe innescato negli ecosistemi, crisi simili a quelle osservate per il riscaldamento globale.
Lo studio internazionale che coinvolge gli esperti provenienti dalle università di Newcastle, Regno Unito, Colonia, Francoforte e GEOMAR-Kiel, conferma il legame tra raffreddamento globale e crash nell'ecosistema marino durante il periodo serra a metà del Cretaceo.
La vegetazione alle latitudini più settentrionali del nostro pianeta assomiglia sempre di più a quella delle latitudini più a sud: questo sarebbe il risultato di uno studio finanziato dalla NASA, basato su 30 anni di osservazioni.
Un team internazionale di ricercatori universitari e scienziati della NASA hanno esaminato la relazione tra i cambiamenti di temperatura della superficie terrestre e la crescita della vegetazione dai 45 gradi di latitudine nord fino al Mar Glaciale Artico.
A partire da questo mese la NASA utilizzerà dei voli Uav (Unmanned Aerial System, aerei senza pilota controllati da remoto) a quota 65.000 metri sopra l'oceano Pacifico, vicino all'equatore, al largo della coste del Centro America, per sondare le alte regioni inesplorate della nostra atmosfera e trovare risposte ai cambiamenti climatici.