Dieci anni fa sapevamo solo della sua esistenza e della sua spessa atmosfera di azoto: Titano, la grande luna di Saturno, era li, una sfocata sfera arancione grande più o meno come Mercurio.
Solo da quando la sonda della NASA Cassini è giunta nel sistema di Saturno nel 2004, Titano è diventato l'incredibile mondo che conosciamo oggi.
Grazie alla sonda della NASA Cassini, entrata nell'orbita di Saturno il 1 luglio 2004, abbiamo conosciuto un nuovo affascinante angolo del nostro Sistema Solare
La sonda ha effettuato sorvoli ravvicinati sul pianeta, sugli anelli e le sue eclettiche lune, rilevando un'incredibile mole di dati e regalando fantastiche immagini.
Un vero gioiello nello spazio, così appare la grande luna di Saturno, Titano, nelle ultimi immagini scattate della sonda della NASA Cassini.
In queste foto, Titano è quasi completamente in ombra e la luce del Sole ne mette in risalto il profilo.
La missione congiunta NASA-ESA-ASI Cassini ha osservato il sistema di Saturno per oltre nove anni.
Ora, un'analisi dettagliata dei dati concentrata sulle osservazioni della grande luna di Saturno, ha confermato che la densità della ionosfera di Titano è direttamente connessa ai cicli dell'attività solare.
Con il Sole che splende sopra il polo nord della grande luna di Saturno, Titano, e un po' di traiettorie fortunate, la sonda della NASA Cassini è riuscita ad ottenere altre immagini dei laghi e dei mari in superficie.
I nuovi scatti mettono in luce caratteristiche ed indizi sul ciclo di idrocarburi presente sulla luna.
La sonda della NASA Cassini ha identificato il propilene nell'atmosfera della grande luna di Saturno, Titano, una sostanza largamente utilizzata nell'industria moderna per produrre il corrispondente polimero, il polipropilene, comunemente identificato come plasticai.
Questo è il primo rilevamento di tale elemento su una luna o un pianeta diverso dalla Terra.
Titano, la grande luna di Saturno, potrebbe avere una dura e resistente crosta di ghiaccio.
Le analisi dei dati gravitazionali e topografici di Titano, inviati dalla sonda della NASA Cassini, potrebbero suggerire qualcosa di inaspettato: la rigida crosta ghiacciata potrebbe affondare le sue radici in un oceano sottostante.
Dopo il suggestivo mosaico del 19 luglio 2013, in cui la Cassini ha ripreso Saturno e il suo sistema di anelli, la sonda della NASA ha scattato altre incantevoli foto al pianeta ed alle sue lune.
L'immagine in apertura è una nostra elaborazione delle riprese dell'11 agosto 2013 con i filtri RGB della Wide Angle Camera, quando la sonda si trovava ad una distanza di circa 1.715.000 chilometri da Saturno: il contorno di Titano è delineato come fosse un gioiello dietro il gigante pianeta in primo piano.
Un nuovo studio basato su uno dei più comuni composti antigelo, il metanolo, apre nuove possibilità per la vita sui mondi ghiacciati del nostro Sistema Solare.
Il metanolo, noto anche come alcol metilico, è il più semplice degli alcoli, incolore, infiammabile e tossico.
Utilizzato nell'industria come antigelo, dovrebbe ovviamente aiutare a prevenire il congelamento ma gli scienziati ritengono che possa essere presente sulla grande luna di Saturno, Titano, intrappolato in gabbie simili al ghiaccio.
L'anello D di Saturno, il più interno del pianeta, è debole e difficile da osservare così quando la sonda della NASA Cassini ha sorvolato gli anelli inclinata di 8 gradi rispetto al loro piano, lo scorso 2 aprile 2013, questa immagine è stata una bella soddisfazione.
La narrow-angle camera, grazie ad un'esposizione prolungata, è riuscita a catturare la tenue struttura che appare come un leggero drappeggio di luci ed ombre, in alto a destra nell'immagine.
A sinistra, è visibile invece il materiale più brillante e delineato che compone l'anello C.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.