Gli astronauti di Spedizione 52, Jack Fischer e Peggy Whitson della NASA, hanno rilasciato, per mezzo del braccio robotico il veicolo cargo Dragon di SpaceX dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) alle 2:41 a.m. EDT (le 8:41 italiane) del 3 luglio 2017.
Non si tratta di un fiore, ma di un innovativo sistema di dispigamento di pannelli solari in orbita, sperimentato con successo pochi giorni fa all'esterno della Stazione Spaziale Internazionale.
L'impressionante sequenza di atterraggio a Cape Canaveral da parte del primo stadio del vettore Falcon-9 di Space-X, una settimana fa.
Il decollo del vettore Falcon-9 sabato scorso, il centesimo lancio avvenuto dal complesso 39A, dal quale sono partite anche 11 missioni Apollo e 82 Space Shuttles.
Sabato scorso un vettore Dragon della SpaceX ha portato in orbita per l'undicesima volta un cargo di rifornimento diretto alla ISS ed è poi atterrato con successo a Cape Kennedy.
Questa immagine spettacolare risale all'Agosto dell'anno scorso e mostra, in alto, un astronauta in attività extraveicolare (EVA), nei pressi della navetta cargo Dragon attraccata alla ISS (in basso).
La notte scorsa Elon Musk ha realizzato un'altra visione: riutilizzare il primo stadio di un razzo Falcon-9 che aveva già volato un anno fa. E' la prima volta nella storia dell'astronautica.
Ieri pomeriggio (la notte scorsa in Italia) l'agenzia prioivata SpaceX ha fatto un test statico sul funzionamento del vettore Falcon-9 che, lo scorso Aprile, aveva già portato in orbita una navetta cargo Dragon per rifornire la ISS. Il test prelude al lancio di un satellite per telecomunicazioni il prossimo 30 Marzo.
Entrambe le agenzie spaziali hanno deciso di anticipare il ritorno di equipaggi sul satellite naturale nel 2018/19, ci riusciranno?
Dopo l'apprensione seguita al mancato attracco di Mercoledi, l'altroieri la navetta cargo Dragon-10 è stata finalmente agganciata dal braccio robotico Canadarm2 della ISS.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.