Un team guidato dalla ricercatrice Janice Bishop, membro del NASA Astrobiology Institute (NAI) presso il SETI Institute, ha elaborato una teoria.
Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori dell'Arkansas Center for Space and Planetary Sciences, le salamoie che stagionalmente appaiono sulla superficie di Marte, dopotutto, non sono così diffuse.
Al Southwest Research Institute gli scienziati hanno modellato l'atmosfera di Marte per determinare se le sacche di acqua superficiali che si formano stagionalmente, possano sostenere la vita come la conosciamo.
Una strana variazione cromatica che ricorda una "colatura" è apparsa in una delle immagini scattate con la MastCam di Curiosity durante il sol 2659, dopo aver applicato un filtro de-bayer.
Questa veduta, ripresa dall'orbita e riprocessata tridimensionalmente (con aggiunta personale dei colori) mostra una scarpata con numerosi RSL (strie scure), precedentemente attribuite ad affioramenti stagionali di acqua salata da falde sotterranee.
Questa depressione larga 500 m nella regione Tharis è stata scavata da un flusso di lava quando Marte era geologicamente attivo. Sulle fiancate, si intravedono scie più scure che potrebbero essere delle "Recurring Linear Slopes" (RLS) dovute al recente affioramento di acqua liquida salata.
Nuovi dati sulle Recurring Slope Lineae (RSL) arrivano dalla sonda della NASA Mars Odyssey che sta monitorando il grande canyon della Valles Marineris.
Un nuovo studio appena pubblicato esamina migliaia di caratteristiche stagionali nella zona equatoriale di Marte simili a flussi d'acqua transitori, chiamate Recurring Slope Lineae (RSL).
In attesa che venga approvata un'altra missione estesa, Curiosity continuerà a salire sulle pendici del Monte Sharp, un'occasione per avvicinarsi alle Recurring Slope Lineae (RSL) ipotizzate nel cratere Gale.