Gli scienziati russi hanno lanciato una versione aggiornata di uno dei più grandi telescopi spaziali sommersi del mondo, utilizzato per scrutare in profondità l'universo dalle acque incontaminate del lago Baikal.
Le reazioni nucleari che coinvolgono Carbonio, Azoto e Ossigeno sono importanti nelle stelle più massicce ma, grazie ai neutrini rilevati nei Laboratori del Gran Sasso, si sono osservate anche nel Sole.
Strane particelle osservate da un esperimento in Antartide potrebbero essere la prova di una realtà alternativa.
La notizia è diventata virale qualche giorno fa ma come stanno realmente le cose?
L'esperimento congiunto al CERN e ai Laboratori del Gran Sasso conferma definitivamente le oscillazioni dei neutrini, che quindi hanno una massa.
Sulla base di questa mappa, Agile e IceCube hanno forse identificato la prima sorgente astrofisica di neutrini dopo il Sole e dopo la Supernova del 1987
Gli scienziati hanno rilevato, per la prima volta (*), i neutrini forgiati nel cuore del Sole, offrendo uno sguardo inedito sui processi di fusione nucleare che avvengono nel nucleo della nostra stella.
L'esperimento, che ha coinvolto un team internazionale di 100 ricercatori, è a cura dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) ed è avvenuto in Italia nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, utilizzando uno dei rivelatori di neutrini più sensibili del pianeta, Borexino.