L'area selezionata all'interno del cratere Jezero è chiamata "Tre Forche". Qui, nel corso di circa 30 giorni, il rover della NASA depositerà un totale di 10 tubi di campionamento in titanio che, all'interno, custodiscono nuclei di roccia grandi quanto un gessetto, rappresentativi della geologia incontrata finora nel corso della missione.

Da ciascun bersaglio selezionato nel corso della missione, Perserverance ha prelevato un paio di campioni: uno resterà conservato nella pancia del rover, l'altro depositato a Three Forks, fungerà da backup.
Secondo i nuovi piani della missione Mars Sample Return, infatti, dovrebbe essere il rover a consegnare direttamente i campioni al Mars Ascent Vehicle (MAV) per il ritorno sulla Terra ma se qualcosa dovesse andare storto, due droni di recupero, stile Ingenuity, potrebbero attingere al deposito e recuperare i tubi uno alla volta.

"I campioni per questo deposito e i duplicati conservati a bordo di Perseverance, sono un incredibile set rappresentativo dell'area esplorata durante la missione primaria", ha affermato Meenakshi Wadhwa, scienziato principale del programma Mars Sample Return dell'Arizona State University. "Non solo abbiamo rocce ignee e sedimentarie che registrano almeno due e forse quattro o anche più stili distinti di alterazione acquosa, ma anche regolite, atmosfera e un tubo testimone". Questi ultimi sono simili ai campioni veri e propri ma sono precaricati con sostanze in grado di catturare contaminanti molecolari e particolati. Serviranno agli scienziati per verificare la presenza di eventuali contaminanti terrestri.

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Questa mappa mostra il percorso pianificato che il rover Perseverance della NASA percorrerà attraversando la parte superiore del delta del cratere Jezero nel 2023. Il percorso pianificato del rover è in nero mentre il terreno che ha già coperto è in bianco.
Crediti: NASA/JPL-Caltech


Come costruire un deposito di campioni

"Uno dei primi requisiti per costruire un deposito di campioni su Marte è trovare un tratto di terreno pianeggiante e privo di rocce nel cratere Jezero, dove ci sia spazio per ogni tubo da depositare", spiega la NASA.
Fino ad ora, le missioni su Marte richiedevano solo una buona zona di atterraggio; a noi ne servono 11", ha affermato Richard Cook, responsabile del programma Mars Sample Return presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA. "Il primo è per il Sample Retrieval Lander, ma poi abbiamo bisogno di altri 10 nelle vicinanze per i nostri elicotteri per il recupero dei campioni, per eseguire decolli e atterraggi, e anche per guidare".
"Non possiamo semplicemente farli cadere in una grande pila perché gli elicotteri di recupero sono progettati per interagire con un solo tubo alla volta", ha ricordato Cook. Gli elicotteri sono destinati a fungere da riserva, proprio come il deposito.

Quindi, per garantire il recupero, ogni campione dovrà avere un'area operativa di rispetto di 5,5 metri di diametro per evitare di disturbare gli altri tubi e aggirare eventuali ostacoli causati da rocce o increspature occasionali. A tal fine, i tubi verranno depositati sulla superficie in un intricato motivo a zigzag, con ciascun campione distante da 5 a 15 metri l'uno dall'altro.

Il successo del deposito dipenderà dall'accurato posizionamento dei tubi, un processo che richiederà più di un mese. E dopo sarà necessario un minuzioso lavoro di analisi delle immagini che raccoglierà il rover, le quali forniranno anche informazioni preziose per localizzare i tubi per la missione Mars Sample Return.

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Questa mappa mostra dove il rover Perseverance Mars della NASA lascerà cadere 10 campioni che una futura missione potrebbe raccogliere. I cerchi arancioni rappresentano le aree in cui un elicottero per il recupero dei campioni potrebbe operare in sicurezza per acquisire le provette dei campioni.
Crediti: NASA/JPL-Caltech

Campioni di sabbia

Il 2 e il 6 dicembre il rover ha prelevato due nuovi campioni dalla superficie marziana che, a differenza dei 15 nuclei di roccia precedentemente raccolti, provenivano da un mucchio di sabbia e polvere trasportata dal vento simile a una piccola duna. Uno dei due farà parte del deposito per la campagna Mars Sample Return.

Lo studio della regolite marziana, non solo potrà far luce sui processi geologici e sull'ambiente del pianeta, ma aiuterà anche ad affrontare meglio alcune delle sfide che gli astronauti dovranno incontreranno sul Pianeta Rosso. La polvere, infatti, può influenzare qualsiasi cosa, dalle tute spaziali ai pannelli solari, quindi è interessante tanto per gli ingegneri quanto per gli scienziati. Si ricordi, per esempio, la regolite lunare che era abbastanza affilata da creare fori microscopici nelle tute spaziali durante le missioni Apollo della NASA sulla Luna. Di contro, la regolite potrebbe anche essere utile per proteggere un habitat e gli astronauti dalle radiazioni ma con dei rischi: la superficie marziana contiene perclorato, una sostanza chimica tossica che potrebbe minacciare la salute degli astronauti se grandi quantità venissero accidentalmente inalate o ingerite.

Come per i carotaggi di roccia, questi ultimi campioni sono stati raccolti utilizzando il trapano all'estremità del braccio robotico del rover. Ma per la regolite, Perseverance ha utilizzato una punta con piccoli fori all'estremità, adatta per raccogliere materiale sciolto.
Gli ingegneri hanno progettato questa punta speciale dopo numerosi test con la regolite simulata sviluppata dal JPL. Chiamata Mojave Mars Simulant, si tratta di un mix di roccia vulcanica frantumata in una varietà di dimensioni di particelle, dalla polvere fine ai ciottoli grossolani, messo a punto in base alle immagini e ai dati raccolti dalle precedenti missioni.

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I due fori nella sabbia creati dal campionamento del 2 e del 6 dicembre 2022.(dettaglio zoomato in basso)
Crediti: NASA/JPL/Caltech - Processing; Marco Di Lorenzo


Inizia la missione estesa

 La missione primaria di Perseverance si concluderà il 6 gennaio 2023, un anno su Marte (circa 687 giorni terrestri) dopo il suo atterraggio il 18 febbraio 2021.

"Lavoreremo ancora alla distribuzione del deposito di esempio quando la nostra missione estesa inizierà il 7 gennaio, quindi nulla cambierà da quella prospettiva", ha affermato Art Thompson, project manager di Perseverance presso JPL. “Tuttavia, una volta apparecchiata la tavola a Three Forks, ci dirigeremo verso la cima del delta. Il team scientifico vuole dare una buona occhiata lassù".

Chiamata Delta Top Campaign, questa nuova fase scientifica inizierà quando Perseverance terminerà la sua ascesa del ripido terrapieno del delta e arriverà alla distesa che forma la superficie superiore del delta di Jezero, probabilmente a febbraio. Durante questa campagna di circa otto mesi, il team scientifico sarà alla ricerca di massi e altri materiali che sono stati trasportati da altre zone di Marte e depositati dall'antico fiume che ha formato questo delta. Per gli aggiornamenti, seguite il nostro Mission Log.

"La campagna Delta Top è la nostra opportunità per dare un'occhiata al processo geologico oltre le mura del cratere Jezero", ha affermato Katie Stack Morgan del JPL, vice scienziato del progetto Perseverance. “Miliardi di anni fa un fiume impetuoso trasportava detriti e massi da chilometri oltre le mura del Jezero. Esploreremo questi antichi depositi fluviali e otterremo campioni dai loro massi e rocce spostate da tempo".