I microfoni della Supercam, lo strumento scientifico di imaging situato sull'albero del rover, hanno già catturato diversi suoni sul Pianeta Rosso. La brezza del vento, rumori meccanici, crepitio del laser utilizzato per analizzare le rocce e perfino il rumore dell'elicottero marziano in movimento. Gli scienziati hanno detto che il suono si diffonde in maniera bizzarra su Marte, con le frequenze più acute che viaggiano più velocemente delle note basse. Ma non solo: ora dicono che Marte è anche inquietantemente silenzioso.

"A un certo punto, abbiamo pensato che il microfono fosse rotto, era così silenzioso", ha detto Sylvestre Maurice, un astrofisico dell'Università di Tolosa che sta studiando il comportamento delle onde sonore nell'atmosfera di Marte.
Maurice e i suoi colleghi hanno esaminato le registrazioni inviate sulla Terra nell'ultimo anno da Perseverance e affermano che per colpa della sottile atmosfera, Marte risulta incredibilmente silente. Composta in gran parte da anidride carbonica, l'atmosfera di Marte è densa solo circa l'uno per cento rispetto a quella terrestre e, a queste basse pressioni, il suono si trasmette molto più lentamente.

Sulla Terra, il suono viaggia a circa 343 metri al secondo, ma su Marte, "i suoni bassi viaggiano a circa 240 metri al secondo, mentre i suoni acuti si muovono a 250 metri al secondo“. Quindi, non solo il suono si muove più lentamente, ma non arriva neppure troppo lontano, dissipandosi rapidamente. Un suono che viaggia per 65 metri sulla Terra potrebbe arrivare solo a 8 metri su Marte e un suono acuto si fermerebbe anche prima. Il risultato è un ambiente inquietante e ovattato.

Dopo tanti anni di esplorazione del Pianeta Rosso, può sembrare strano ma questi sono i primi dati audio consistenti che riceviamo sulla Terra. Infatti, nonostante il microfono sia uno strumento così comune e semplice, è una grande novità per le missioni su Marte perché, finora, è stato incluso solo due volte nei payload NASA. Uno fu fornito dalla Planetary Society per la missione Mars Polar Lander della NASA nel 1999 ma sfortunatamente la sonda si schiantò sulla superficie del Pianeta Rosso; l'altro, era integrato nella fotocamera di discesa del lander Phoenix nel 2007 ma non venne mai acceso a causa di un potenziale problema elettronico. Il successo dei microfoni di Perseverance ha finalmente aperto nuove opportunità per studiare l'atmosfera marziana attraverso le onde sonore. Per esempio, con l'avvicinarsi dell'estate marziana, i ricercatori si aspettano che la pressione atmosferica aumenterà e quindi Marte diventerà "più rumoroso". Oltre al loro valore scientifico, i microfoni di Perseverance hanno anche usi pratici di ingegneria, consentendo al team del rover di monitorare e diagnosticare le prestazioni meccaniche. Un po' come ascoltare il motore di un'auto per rilevare eventuali anomalie.