Una sequenza ripresa dalla sonda europea Venus Express mostra le nubi venusiane spinte da venti velocissimi.
La recente attività geologica del grande vulcano Idunn Mons di 200 chilometri di diametro, nell'emisfero meridionale di Venere, è stata analizzata con una nuova tecnica che combina insieme i dati ottenuti dallo spettrometro VIRTIS (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer) a bordo della sonda dell'ESA Venus Express con modelli numerici sviluppati dal DLR German Aerospace Center (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt) per aumentare la risoluzione.
Usando le osservazioni della sonda Venus Express, gli scienziati hanno scoperto che la fitta coltre di nuvole che avvolge Venere, invece di nascondere il pianeta, ne mostra i dettagli topografici svelando la superficie sottostante.
Nuove analisi basate sui dati della sonda europea Venus Express, mostrano che l'atmosfera superiore di Venere è sferzata da un potente vento elettrico che rimuove le molecole di acqua e deve aver giocato un ruolo fondamentale nella storia del pianeta, cancellando gli oceani.
Tra il 24 giugno ed il 14 luglio 2014, mentre era impegnata in un aerobraking sperimentale, la sonda dell'ESA Venus Express ha osservato, per la prima volta in situ, le onde atmosferiche nella termosfera di Venere. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Physics.
Grazie ai dati dalla sonda dell'ESA Venus Express, "Venere potrà essere ufficialmente incluso nel piccolo club di corpi vulcanicamente attivi del Sistema Solare", ha dichiarato Håkan Svedhem, project scientist della missione
Una mappa termica dell'atmosfera superiore di Venere, del lato notturno del pianeta, ha messo in evidenza la presenza di uno strato caldo la cui natura è ancora sconosciuta.
La gloriosa missione dell'ESA Venus Express è finita.
La navicella era ormai a corto di carburante e il team, nonostante avesse pianificato operazioni anche per il 2015, sapeva che quel fatidico momento sarebbe potuto arrivare all'improvviso.
Forse, alcuni di voi ancora lo ricorderanno. Nel 2010, la Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA) aveva iniziato una missione dedicata a Venere, lanciando la sonda PLANET-C (The Venus Climate Orbiter), soprannominata "Akatsuki" che in giapponese significa "alba" (letteralmente luna rossa), con l'intenzione di studiare la meteorologia e la superficie del pianeta.