Gli strumenti ottici e infrarossi di Euclid, la missione dell'ESA per studiare l'energia oscura e la materia oscura, sono stati completamente integrati nel payload del veicolo spaziale.
Nuovi studi mostrano che la prova originale di un'accelerazione cosmologica, basata sulle supernove, potrebbe essere un abbaglio...
Contrariamente a quanto affermato dal Modello Standard, una analisi mirata dei dati forniti dal satellite Planck suggerisce che la geometria dell'Universo su grande scala sia sferica e non piatta...
Ogni anno, il premio Nobel Adam Riess torna all'attacco con misure sempre più accurate della velocità di espansione dell'universo e, ogni volta, il divario con i valori "primordiali" ricavati dai satelliti Planck e WMAP risulta sempre più incolmabile. Forse, dietro questa apparente contraddizione, si cela una "nuova Fisica".
L'U.S. Department of Energy ha dato il via al progetto DESI, il Dark Energy Spectroscopic Instrument che migliorerà la nostra comprensione del ruolo dell'energia oscura nella storia dell'espansione dell'Universo.
I risultati di due nuovi esperimenti restringono il cerchio sulla natura dei due componenti principali dell'Universo. Adesso abbiamo escluso delle possibilità ma il mistero rimane...
L'Universo si sta spegnendo lentamente. La conferma arriva da un recente studio che ha cercato di determinare il bilancio energetico dell'Universo locale, studiando più di 200 000 galassie.
Come gli archeologi setacciano i resti delle antiche civiltà del passato, così gli scienziati della missione ESA Planck hanno realizzato la mappa della più antica luce dell'Universo: i primi risultati indicano che l'Universo è in realtà un po' più vecchio del previsto e si espande più lentamente di quanto finora ipotizzato.
Utilizzando il telescopio spaziale Spitzer della NASA, gli astronomi sono riusciti a misurare con maggior precisione il valore della costante di Hubble, ossia la velocità di espansione dell'universo.
L'energia oscura (dark energy), la misteriosa sostanza che causerebbe l'espansione dell'Universo, esiste davvero. Queste le affermazioni di un team di astronomi dell'Università di Portsmouth e dell'LMU University di Monaco di Baviera.
Dopo due anni di studi condotti da Tommaso Giannantonio e Robert Crittenden, gli scienziati hanno cocluso che la probabilità della sua esistenza si attesta intorno al 99.996 %.
I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Royal Astronomical Society (arxiv.org/abs/1209.2125).